Nel ritorno degli ottavi di Champions League, lo Zenit dimostra di crederci più per orgoglio che per convinzione e spaventa i gialloneri di Dortmund con il gol di Hulk. Kehl tranquillizza i suoi a fine primo tempo. Rondón nel finale aggiunge un pizzico di pepe al match ma il discorso qualificazione rimane invariato. Dortmund ai quarti.
Nella prima parte di gara, l’incontro è decisamente di marca russa. Lo Zenit, obbligato dallo svantaggio accumulato all’andata, fa la partita provando a riaprire immediatamente i giochi.
Al sedicesimo, il Westfalen Stadion è gelato: Hulk indirizza un missile all’incrocio dei pali, Weidenfeller battuto e Zenit che può iniziare a credere alla miracolosa rimonta. Il gran gol del brasiliano, però, non trova molto seguito. Il Borussia impaurito chiude gli spazi e concede solamente un tiro-cross di Shatov, sul quale nessun attaccante russo riesce ad intervenire. A una manciata di minuti dal termine della prima frazione, Sebastian Kehl, storico capitano del BvB, piazza la stoccata mortale con un colpo di testa che Malafeev può solo smanacciare nella sua porta. L’entusiasmo dello Zenit si spegne completamente, l’esultanza di Klopp dimostra come i tedeschi si siano tolti un peso che avrebbe rischiato di schiacciarli col passare del tempo.
La ripresa non offre grandi emozioni: il Dortmund controlla mentre lo Zenit attacca timidamente. A circa venti minuti dalla fine, Rondón, attaccante venezuelano subentrato all’impalpabile Kerzhakov, sembra poter riaprire nuovamente la qualificazione, spedendo in fondo al sacco un centro invitante di Criscito. La difesa tedesca, dunque, continua con le sue amnesie e mette in pericolo l’esito della doppia sfida. Nonostante tutto allo Zenit servirebbero altre due reti perciò il margine da conservare è ancora ampio. I russi, allenati ora da Semak, non producono più sortite offensive minacciose, cosa che permette al team di Jurgen Klopp di festeggiare l’accesso ai quarti di finale.
L’enorme vantaggio guadagnato nel match d’andata, probabilmente, ha fatto sì che il Borussia si rilassasse più del dovuto ma questa non si è rivelata una mancanza esageratamente compromettente poiché lo Zenit non ha destato l’impressione di credere con assoluta determinazione alla rimonta.
Appuntamento a venerdì 21 marzo per il sorteggio.