Žalgiris-Sūduva 8-1: con un tempo da lupi lo Žalgiris divora gli avversari

I campioni in carica dello Žalgiris asfaltano in casa il malcapitato Sūduva e lanciano un segnale forte e chiaro al campionato: chi vorrà alimentare velleità nella corsa per il titolo dovrà vedersela proprio con gli uomini del polacco Marek Zub. Il pesantissimo 8-1 inflitto in rimonta al Sūduva non prevede appelli e non lascia alcun dubbio, dal momento che la squadra di Marijampolé non è stata certo costruita per recitare il ruolo di cenerentola al cospetto delle grandi lituane. Tale risultato dai contorni davvero rotondi deve dunque far riflettere circa l’evidente superiorità tecnica della capolista e assume un valore particolare perché conseguito nella tormenta di neve che si è abbattuta nelle ultime ore a Vilnius e che certamente non ha agevolato la manovra di gioco palla a terra dei padroni di casa. Mentre le folate di vento del nord spazzavano il campo e ghiacciavano i coraggiosi presenti, la neve imbiancava il terreno di gioco, allentandolo fino ai limiti dell’impraticabilità e rendendolo pericoloso per l’incolumità dei ventidue uomini in campo. Tali condizioni avverse, unite al vantaggio ospite, siglato con un bel colpo di testa in tuffo da Baranovskij, bravissimo a crederci e ad inserirsi alle spalle di un disattento Švrljuga, non hanno spostato di una virgola le convinzioni dei padroni di casa, che, pur soffrendo maledettamente le sortite offensive sulla fascia destra degli ospiti, sono riusciti ben presto a riprendere in mano le redini del gioco e a dar vita ad un monologo esaltante o imbarazzante, a seconda della prospettiva da cui lo si guarda.

Il primo squillo è opera del polacco Jakub Wilk, che riceve palla in area sul servizio di Andrezinho e mette a dura prova i riflessi di Bartkus, bravissimo nel deviare in angolo una conclusione diretta all’incrocio dei pali. Al 16’ Wilk mette in mezzo un velenoso cross dalla sinistra sul quale non arriva per un soffio il diciannovenne centravanti cipriota Andreou, favorendo involontariamente l’inserimento alle sue spalle di Nyuiadzi, che pareggia i conti con una deviazione al volo di destro. La rete del pareggio è praticamente la fotocopia del vantaggio ospite. Quattro minuti più tardi sugli sviluppi di un corner calciato dalla sinistra Bartkus manca la sfera in uscita e alle sue spalle Nyuiadzi serve con un piatto destro  al volo Andreou, che deve solo appoggiare la palla in rete a porta completamente sguarnita da zero metri. Al 27’ Wilk ha tutto il tempo di controllare comodamente la sfera in area di rigore, mirare l’angolino basso più lontano e gelare, se ancora ce ne fosse bisogno, gli eroici tifosi ospiti.

La furia dei biancoverdi non accenna a placarsi, così come la tormenta di neve, e al 29’ ancora un lungo cross proveniente dalla sinistra premia l’inserimento sul secondo palo del liberissimo Nyuiadzi, che di testa in tuffo chiude la contesa. Quattro minuti più tardi Pilibaitis si avventa su una corta respinta della difesa ospite, calcia di prima intenzione col destro di contro balzo dal limite dell’area di rigore e trova l’angolo più lontano. Zub, poco prima del proverbiale quanto provvidenziale the caldo, richiama in panchina Nyuiadzi per scongiurare guai muscolari sul campo ormai pesantissimo. Nella ripresa si ripete il copione della prima frazione, con gli ospiti messi alle corde dall’asfissiante forcing offensivo dei padroni di casa, che non sembra trovare soluzione di continuità, malgrado un risultato già assodato e le sempre più avverse condizioni climatiche. Tre colpi di testa di Švrljuga, Janušauskas e Leliūga, quando ormai una luna glaciale e rotonda quanto il risultato si affaccia su Vilnius, rendono umiliante il passivo sul groppone degli ospiti. Con un tempo da lupi lo Žalgiris ha divorato gli avversari.