Fuori da tutto, dalla Champions per mano del Barcellona e dall’FA Cup per mano del Wigan, Pellegrini affronta Hull-Manchester City come una gara da non perdere. Il periodo però è quello che è e dopo dieci minuti si mette male pure questa partita: Jelavic ruba palla a Kompany, ultimo uomo, il belga stende l’avversario e viene espulso. Il difensore esce dal campo infuriato, prendendo a calci qualsiasi cosa gli capiti a tiro. Ci sarebbe da preoccuparsi. Se non ci fosse David Silva. Capolavoro dello spagnolo al minuto 13, il suo tiro a giro è un’autentica prodezza e i Citizens si trovano avanti seppur in inferiorità numerica. Bruce manda i suoi all’attacco, ma il fuorigioco di Pellegrini funziona come un orologio, è anzi il City ad andare vicino al rappoddio. La legnata di Zabaleta alla mezz’ora si schianta sulla traversa. Percussione centrale di Livermore poco prima dell’intervallo, il suo tiro da fuori sfila di poco a lato sotto lo sguardo vigile di Hart.
Rosenior fuori, dentro Aluko, “Eye of the Tiger” carica i padroni di casa al momento del rientro, Long ci prova due volte nel giro di due minuti. Hull a caccia del pari, ora pesa la superiorità numerica, Jelavic buca una ghiotta occasione sugli sviluppi di un calcio piazzato. Tigers pericolosi, poca varietà però nella manovra, l’ingresso di Boyd non aumenta certo il tasso tecnico. La grinta però allo scozzese non manca e neppure la malizia a giudicare dalla sua simulazione al 68esimo, il contatto non c’è assolutamente e Hart si infuria. Il City non ha il cinismo necessario per chiudere l’incontro, prima Fernandinho e poi Dzeko si divorano il gol a tu per tu con McGregor. I Citizens meritano, allo scadere il bosniaco non perdona e mette sotto chiave il risultato. Tutto nasce ancora dai piedi nobili di Silva, servizio al bacio e mettere in rete è un gioco da ragazzi. Otto partite di digiuno, Dzeko trova il gol in un momento fondamentale per i suoi. Il Chelsea, che giocherà alle 18.30, è momentaneamente a sei punti di distanza.