BAYERN MONACO – Ulrich “Uli” Hoeness si è arreso, non ricorrerà in appello. L’ormai ex presidente del Bayern Monaco ha deciso di scontare la pena di 3 anni e mezzo di reclusione inflittagli da un tribunale di Monaco di Baviera per frode fiscale; nonostante abbia rifiutato all’appello avrà comunque una settimana per presentare ricorso insieme ai suoi legali.
Tre giorni fa, in aula, Hoeness ha spontaneamente ammesso le proprie colpe e la difesa si è rimessa alla clemenza della corte. Nonostante ciò, il procuratore Achim von Engel aveva chiesto addirittura cinque anni e mezzo per il mancato versamento di tasse per 27,2 milioni di euro grazie a un conto segreto in Svizzera: Hoeness era stato arrestato lo scorso 20 marzo per poi essere rilasciato su cauzione da 5 milioni di euro.
Dopo essermi consultato con la mia famiglia – ha detto l’ex capitano della nazionale tedesca – ho deciso di accettare la sentenza della corte di Monaco. Ho chiesto ai miei avvocati di non presentare appello, in linea con la mia idea di decenza, comportamento e responsabilità personale. Evadere le tasse è stato l’errore della mia vita – ha continuato Hoeness – Affronto le conseguenze di questo errore.
Confermate le voci che lo volevano dimissionario da ogni carica nell’organigramma del club: “Ho deciso di rassegnare le dimissioni da presidente del Bayern Monaco e amministratore delegato, il Bayern Monaco resterà comunque per sempre la più grande esperienza della mia vita”.