La Fiorentina esce dallo Juventus Stadium con un pareggio insperato al termine di una gara intensa e ricca di sorprese. Dopo il vantaggio a freddo di Vidal, legittimato da una supremazia tecnica e atletica evidente nei primi venti minuti, tutto avrebbero potuto pensare i tifosi bianconeri fuorché il grande ritorno della Viola, che nei minuti finali ha addirittura sfiorato il gol della vittoria. Sarebbe stata, però , troppa grazia per una squadra che per i primi 79’ minuti di gioco, salvo brevi momenti nella prima frazione, aveva soltanto pensato a bloccare le linee di passaggio dei padroni casa, facendo densità per vie centrali, e ad addormentare la gara, accettando il piccolo svantaggio con incomprensibile lungimiranza. Giocando in ampiezza la Juventus ha messo in grande difficoltà la retroguardia di Montella, ma ha avuto il forte demerito di non trovare il raddoppio prima del crollo atletico avvertito nel finale. Questo è il rovescio della medaglia di un ampio turnover che ha visto la Juventus scendere in campo con sei riserve. Gli acciaccati Bonucci da una parte e Gomez dall’altra venivano relegati in panchina, mentre nei viola Savić riusciva a recuperare dell’attacco influenzale.
In avvio di gara la pressione molto alta degli ospiti è asfissiante, ma al 3’ minuto la Vecchia Signora riesce a scardinare il fortino viola. Al termine di una bellissima azione corale, sviluppatasi al limite dell’area, Giovinco controlla male il pallone sul cross di Marchisio e finisce col servire involontariamente Vidal, che di prima intenzione fulmina Neto di collo destro. Borja Valero segue Pirlo ovunque in fase di costruzione del gioco, ma il regista bianconero riesce a trovare sempre gli esterni con dei cambi di fronte millimetrici. Temendo le penetrazioni centrali degli uomini di Conte, le maglie strettissime della difesa viola al centro consentono a Isla e Asamoah di fare il bello e il cattivo tempo sulle fasce per i primi venti minuti. Al 14’ sul cross di Tomovic il tiro al volo di Aquilani di prima intenzione trova la deviazione di Matri, che da pochi passi sfiora il palo. Quattro minuti più tardi Mati Fernandez con grande caparbietà trova lo spazio per calciare di esterno destro, ma Buffon respinge a terra e Asamoah con una strepitosa diagonale anticipa la deviazione di Borja Valero a porta sguarnita. Al 25’ Marchisio arriva sul fondo e crossa in mezzo per Vidal, che di testa schiaccia il pallone a terra e costringe Neto all’intervento prodigioso. Al 38’ è ancora un colpo di testa di Vidal a far tremare la difesa viola, che viene graziata dalla traversa.
Il secondo tempo scivola via noioso, con la Fiorentina che prova ad addormentare la gara e la palla che gira lenta in orizzontale. Conte dalla panchina chiede a gran voce il raddoppio, ma al 75’, un po’ a sorpresa, sostituisce uno stanco Osvaldo e inserisce Pogba, con Marchisio che viene avanzato alle spalle di Llorente. Quattro minuti più tardi la Fiorentina gela lo Juventus Stadium : il lancio millimetrico di un Iličić totalmente assente fino a quel momento premia il taglio di Gomez alle spalle di Ogbonna e il panzer batte Buffon in uscita. Tre minuti più tardi Pogba si incunea per vie centrali, dialoga con Llorente e cerca il palo lungo, ma la conclusione sfila sul fondo di pochissimo. La Viola, galvanizzata dal pareggio, si butta in avanti con convinzione e costruisce l’ultima occasione della gara con Vargas, che da 25 metri impegna severamente Buffon. Ancora una volta la Vecchia Signora è andata in debito di ossigeno nei minuti finali rischiando di buttare alle ortiche quanto di buono costruito fin lì. Tutto è ancora aperto in chiave qualificazione, ma la rete di Gomez è oro colato per le convinzioni dei ragazzi di Montella in vista del ritorno all’Artemio Franchi.