Basilea-Red Bull Salisburgo 0-0 – Gli svizzeri tarpano le ali agli austriaci

BASILEA-RED BULL SALISBURGO 0-0 – Chi si attendeva un match aperto, vibrante ed emozionante, è stato accontentato solo in parte. Basilea e Salisburgo, infatti, hanno dato vita ad una partita decisamente gradevole nel primo tempo, mentre nella ripresa, specie per il calo fisico della squadra austriaca, la partita ha regalato poche emozioni. Complessivamente, il Red Bull si è fatto preferire: corsa, pressing alto, alcune ottime individualità tecniche (Kampl, ex Sandhausen, in primis) e, soprattutto, una mole maggiore di palle-gol create. Gli svizzeri, invece, si sono disimpegnati meglio nella ripresa, ma raramente hanno creato problemi alla porta difesa da Gulácsi, complice (anche) un possesso palla sterile e fine a sé stesso. Complimenti, comunque, ai due tecnici: Yakin (Basilea) e Schmidt (Red Bull) hanno creato due compagini organizzate e solide, capaci – specie la squadra di Salisburgo – di giocare un calcio gradevole.

Avvio di partita decisamente vivace e frizzante, con la squadra austriaca decisamente in palla. Al terzo, punizione di Kampl sul lato sinistro della trequarti indirizzata in area di rigore, Ilsanker stacca di testa in mezzo all’area e costringe Sommer ad un difficile intervento in angolo. Tre minuti più tardi, Delgado viene servito al limite dell’area di rigore da Stocker, ma la conclusione – complice un rimbalzo maldestro del pallone – è sbilenca e termina alta sopra la traversa. Il ritmo è forsennato. Un solo giro di lancette ed è nuovamente il Salisburgo a farsi pericoloso: Zulj crossa dalla destra, Manè, lasciato completamente libero al limite dell’area piccola, stacca di testa  in modo debole e impreciso per la comoda presa di Sommer.

Al quarto d’ora sono sempre gli ospiti a rendersi pericolosi in contropiede, chiuso in malo modo, però, da Leitgeb, che calcia centralmente e non impensierisce l’estremo difensore locale. Passano solo due minuti, Kampl raccoglie al limite dell’area, disorienta un avversario e scocca un destro in bello stile che costringe Sommer ad una difficile deviazione in angolo. Il Salisburgo continua a mettere in ansia la retroguardia locale. Al diciannovesimo, Manè entra in area e si rende protagonista di una simulazione buffa quanto inutile; il direttore di gara rumeno, Hetegan, estrae un sacrosanto cartellino giallo nei confronti dell’ala sinistra della squadra ospite. Dopo una fase centrale intensa, ma comunque priva di significative azioni da gol, il finale di frazione è di marca svizzera. Al trentaduesimo, Degen crossa nel mezzo per Sio, che, solo al limite dell’area piccola, effettua un colpo di testa che si perde alto sopra la traversa. Nove minuti più tardi, invece, è Stocker a rendersi protagonista di un bel spunto personale, ma Gulácsi è bravo a respingere la conclusione con un provvidenziale intervento.

In avvio di ripresa è ancora il Salisburgo a farsi vedere dalle parti di Sommer, la conclusione di Soriano (fino a quel momento totalmente inesistente) non inquadra però lo specchio della porta. Passano trecento secondi ed è ancora Soriano a farsi vivo dalle parti di Sommer, il portiere elvetico, però, è bravo a far sua la sfera. Scampato il pericolo, il Basilea si fa preferire nel palleggio, il Red Bull, però, controlla bene il match. Dopo un primo tempo particolarmente vibrante, la ripresa non regala particolari sussulti. Passano ben venti minuti prima d’assistere ad un altra emozione, il potente tiro dalla media distanza di Serey Die, però, è agguantato in presa bassa da Gulácsi. Passano dieci minuti ed è ancora il calciatore ivoriano a rendersi protagonista di un altro tiro, il portiere ospite fa buona guardia ed agguanta la sfera. I padroni di casa si fanno preferire, ma sono gli ospiti, a due minuti dal termine, ad avere la migliore chance del secondo tempo: il neo-entrato Berisha penetra in area dal lato sinistro e sfodera un potente mancino sul primo palo, Sommer è bravissimo a deviare il pallone in angolo. Dopo tre minuti di recupero, Hategan decreta la fine del match. E, in vista del ritorno, regna sovrana l’incertezza: chi avrà la meglio?