Barcellona-Manchester City, le pagelle

BARCELLONA-MANCHESTER CITY 2-1, I PROMOSSI

Messi – Impossibile non iniziare da lui. Negli ultimi tempi si è parlato di Leo per il vomito in campo, ma stasera sono Lescott e compagni ad avere la nausea dopo l’ottovolante sul quale l’argentino li ha fatti salire. L’argentino fa un po’ quello che vuole, delizioso il tocco a scavalcare Hart per il gol che apre l’incontro, il signor Lannoy non lo tutela in un paio di situazioni sospette in area. Il popolo blagrana invece se lo coccola. Vedere per credere.

Alves – Moto perpetuo, spinge appena c’è l’occasione e lo fa fino al triplice fischio. Non è un caso che sia proprio suo il gol vittoria, realizzato alla battute conclusive. Non scuoce mai.

Iniesta – Gliene abbiamo fatti tanti di complimenti e non siamo minimamente stanchi. Quando ha la palla lui sale la temperatura, sudano gli avversari. Suo l’assist della vittoria. Roba comunque normale per don Andrée, ci ha abituati bene.

Kompany – Di più non può fare, capitano coraggioso che non si tira mai indietro. Riesce pure a realizzare il gol del momentaneo pari, è lui l’anima di questa squadra insieme a Touré, che stasera non ha incantato. Gli serve però un degno compagno di reparto. E una vacanza. Dopo tutto questo lavoro…

Dzeko – Sia chiaro, non che abbia fatto chissà cosa però il suo ingresso in campo sembra cambiare l’inerzia della gara. Dentro al posto di un Aguero che… beh, ne parleremo più avanti, il bosniaco fa sentire la sua presenza. Una tirata d’orecchie per Pellegrini: Edin in campo prima no?

BARCELLONA-MANCHESTER CITY 2-1, I BOCCIATI

Terna arbitrale – Lannoy e i suoi collaboratori ne azzeccano poche, tra offside inesistenti e rigori non segnalati. Un paio di diapositive per chiarire bene la prestazione.

Offside

 

 

penaltyAguero – Non sta bene e si vede, Piqué e Mascherano gli tengono compagnia e non lo lasciano mai solo. Un tempo di passeggiatine, mentre Dzeko scalpita in panchina, in campo giusto per mettere minuti nelle gambe. Ricordate il rodaggio dei motorini? Ecco, uguale. Il problema è che ci si divertiva poco… Ecco, uguale.

Lescott – Se Kompany deve lavorare per due gran parte della colpa è sua. Ne combina di tutti i colori ed è fortunato, come abbiamo visto sopra, a non procurare almeno un penalty. Non è all’altezza della situazione, ha già 31 anni ed è difficile pensare che possa per miracolo tramutarsi in Beckenbauer. Meglio cercare altrove. Su, cari sceicchi, frugatevi in tasca.

Zabaleta – Nel primo tempo si applica per contenere le incursioni di Jordi Alba, poi la sua gara è un’escalation di follia fino ad arrivare alla seconda ammonizione del minuto 78. Dopo una serata a rincorrere è normale aver voglia di una doccia.

Neymar – Lo abbiamo visto bello carico in Sudafrica con la nazionale ma prima a Valladolid e poi stasera il brasiliano è stato irritante. Movimento ne fa, peccato sia sbagliato. Segna pure un gollettino, ma il destino cinico e baro glielo toglie. Perde troppi palloni. Neymar, sveglia che tra poco c’è il tuo Mondiale.

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Nato ad Arezzo nei meravigliosi anni '80, si innamora prestissimo del calcio e non avendo piedi fini decide di scriverlo. Ha lavorato nella redazione del Guerin Sportivo e per tre anni cura la rubrica "Dalla A alla Z". Numerose collaborazioni nel corso degli anni con testate tra le quali tuttomercatoweb.com, ilsussidiario.net e il mensile Calcio 2000. Nel 2012 insieme ad Alfonso Alfano crea tuttocalcioestero.it. E ne è molto orgoglioso.