Ormai era diventata quasi una questione di principio: la vittoria della Supercoppa non poteva sfuggire al Víkingur Gøta per l’ennesima volta, soprattutto considerando che c’era una vendetta che aspettava di essere servita da ormai quattro anni. Più che fredda, quindi, questa vendetta era ormai prossima al congelamento.
Askham, tornato sulla panchina dell’HB dopo l’esperienza lampo del 2007 in cui disputò appena una sola partita raccogliendo un deludente pareggio per 0-0 contro il VB/Sumba ultimo in classifica, parte affidandosi ad un 4-3-3 dove si segnala il debutto del nuovo acquisto René Shaki Joensen in difesa , mentre alle invenzioni del suo omonimo Pál Mohr Joensen è affidato l’attacco per vie centrali. La scelta di un modulo che in pratica dà una certa sicurezza difensiva pur senza compromettere la fase offensiva è un chiaro segnale del fatto che l’HB non vuole sottovalutare l’avversario. Dall’altra parte, invece, Clementsen, giunto alla panchina numero 289 in dodici anni di carriera faroese (di cui cinque nel campionato femminile), vara un 5-4-1 chiaramente orientato alla difesa, dove Justinussen è chiamato al ruolo di unica punta.
La gara comincia puntuale alle 18 con un cielo abbastanza coperto e una temperatura non proprio gradevole ma nemmeno eccessivamente fredda: siamo intorno agli 8°C, quanto basta comunque a tenere gli spettatori lontani da una gara che evidentemente non entusiasma più di tanto gli sportivi faroesi. Fatto sta che, vuoi per il tempo, vuoi per l’orario scomodo (si gioca di lunedì pomeriggio), vuoi per il fatto che non è proprio una gara tra le eccellenti dell’arcipelago, al Gundadalur vanno in tutto solo 300 irriducibili su un totale di 6000 posti a sedere. La fortuna, però, si sa, premia gli audaci e gli regala un match tutto sommato equilibrato. Le occasioni ci sono da una parte e dell’altra, al contrario di quanto sembrerebbe suggerire il modulo di quelli che sono a tutti gli effetti gli ospiti, ma l’equilibro si rompe poco prima della mezz’ora, al 26°, con il vantaggio del Víkingur siglato da Hansen, una delle due ali a sostegno di Justinussen, che, imbeccato da un calcio di punizione perfetto di Hansson, di testa trafigge Teitur Geistsson, che già in precedenza aveva tolto le castagne dal fuoco alla sua squadra. A questo punto, la partita s’innervosisce e Gaardbo deve estrarre due cartellini gialli nel giro di poco, uno a testa per le due formazioni. La prima frazione termina in pratica così, col Víkingur in vantaggio a sorpresa per 1-0.
L’onta va lavata via immediatamente, per evitare di ricominciare la stagione sotto una cattiva stella. E dunque la squadra si aggrappa al suo capitano, a quel Fróði Benjaminsen che la guida ormai da anni e che anche stavolta al 52° rimette i suoi in carreggiata: infatti, il gol ufficialmente è il suo, ma di fatto è il figlio di una follia di Sámal Jákup Joensen (un difensore del Gøta) che, con un retropassaggio orribile e lento al portiere, ha in realtà favorito l’inserimento di Andrew av Fløtum, subentrato al 46° al posto di Ingason. Il numero 10 dell’HB ha quindi raccolto palla, eluso il già di per sé pessimo intervento in extremis di Túri Géza Tamas e servito quindi il più facile degli assist all’accorrente Benjaminsen. Sembra in realtà questo essere come un fischio finale anticipato, dal momento che poi la partita scorre via nella noia, finché al 79° un nuovo episodio altera un’altra volta gli equilibri. Rimessa dal fondo per gli uomini di Clementsen, la difesa dell’HB raccoglie palla e spazza direttamente a centrocampo, dove però Hansen la raccoglie, scambia con Jacobsen, tocca per Vatnahamar che prova il suggerimento intercettato male dai difensori avversari e trasformato quindi in una palla d’oro ancora per Hansen, che scaglia il tiro dritto in fondo al sacco. Il resto diventa quindi sofferenza all’ennesimo potenza per il Víkingur, che però alla fine stoicamente resiste e con altre due ammonizioni spende il tempo che gli resta.
Poi il tempo che resta è dedicato ai festeggiamenti di una squadra che la passione per le coppe sembra avercela davvero: quarto trofeo in sei anni, la Supercoppa arricchisce una bacheca che di questo passo si riempirà a dismisura. Certo, per darle più valore servirebbe una vittoria in campionato, ma, se si darà tempo al tempo, la strada intrapresa sembra essere quella giusta. Comunque sia, le coppe portano prestigio e regalano l’accesso all’Europa (nel caso della coppa nazionale), quindi anche dei soldini da spendere. Insomma, la vittoria del Víkingur Gøta è la vittoria di un nuovo modello per il calcio faroese, dato che per i club più piccoli le coppe possono davvero essere l’unica fonte di soddisfazione in un movimento calcistico che di soddisfazioni già è molto avido. Vince poi anche l’esperienza mista a saggezza di Clementsen, che di fronte al più giovane collega Askham ribalta i pronostici; Askham che in pratica in due partite sulla panchina dell’HB (una nel 2007, l’altra nel 2014) ha portato altrettante delusioni e che quindi ora dovrà darsi un bel da fare per riparare la situazione, cosa tutt’altro che impossibile.
Aggiornando quindi i dati sui confronti negli ultimi undici anni tra HB e Víkingur, quest’ultimo fa un ulteriore passo in avanti e ottiene la decima vittoria in 35 partite, contro altrettanti pareggi e 15 sconfitte. Inoltre, un ultimo passaggio è doveroso per l’arbitro Rúni Gaardbo, che si è rivelato un’altra volta una sorta di talismano per il Víkingur: con questa fanno 10 vittorie (di cui due in altrettante finali), a fronte di 3 pareggi e 4 sconfitte. Se non è un portafortuna questo…
HB Tórshavn – Víkingur Gøta 1-2 (0-1)
HB Tórshavn (4-3-3, formazione titolare): Teitur Matras Gestsson, Rógvi Sjúrðarson Holm, Jóhan Troest Davidsen, Heini Vatnsdal, René Shaki Joensen, Fróði Benjaminsen (capitano), Christian Mouritsen, Bartal Wardum, Poul Ingason, Pál Mohr Joensen, Kristin Mouritsen
All.: Heðin Askham
Víkingur Gøta (5-4-1, formazione titolare): Túri Géza Tamas, Atli Gregersen (capitano), Dánjal Pauli Lervig, Sámal Jákup Joensen, Súni Olsen, Hallur Hansson, Bárður Hansen, Erling Jacobsen, Hans Jørgen Djurhuus, Finnur Justinussen, Ingi Sørensen
All.: Sigfríður Skaale Clementsen
Arbitro: Rúni Gaardbo (36 anni)
Stadio: Gundadalur (Tórshavn, 300 spettatori)
Marcatori: 26’ Bárður Hansen (VIK), 52’ Fróði Benjaminsen (HB), 79’ Bárður Hansen (VIK)
Note: ammoniti: 18° Atli Gregersen (VIK), 32° René Shaki Joensen (HB), 34° Hans Jørgen Djurhuus (VIK), 76° Heini Vatnsdal (HB), 86° Hjalti Strømsten (VIK, subentrato all’83° al posto di Ingi Sørensen), 90+2° Súni Olsen (VIK)