Bastia-Psg 0-3: la Francia ai piedi di Ibra

Ibrahimoviċ e ancora Ibrahimoviċ, è sempre lui il protagonista di un film visto e rivisto, col Paris Saint Germain che impone il suo gioco e i suoi ritmi in modo autoritario su ogni campo e lo svedese che dispensa magie, gol e assist senza soluzione di continuità. La squadra di Laurent Blanc sta ammazzando il campionato, annichilendo senza pietà gli avversari più coraggiosi e impartendo severe lezioni alle squadre arroccate sulla difensiva. Non conta l’atteggiamento tattico, vano è ogni sforzo di provare ad impostare le gare su ritmi di gioco asfissianti: il Psg non teme rivali e riesce a spianarsi con disarmante facilità la strada del successo. Merito di una superiorità tecnica evidente e a tratti imbarazzanti, merito di un Ibrahimoviċ in stato di grazia. Capriccioso come un dio dell’Olimpo lo svedese decide quando aprire e chiudere le gare. Tanto generoso nell’affascinare le platee con le sue prodezze quanto impietoso nel prendersi gioco di chi si frappone tra lui e la porta. Staziona per il campo con un atteggiamento di vaga sufficienza, sembra ergersi rispetto agli altri 21 uomini come un Bohèmienne svogliato e snob, prima di decidere che a quel gioco vuole partecipare anche lui, ma a modo suo.

Non parlategli di turnover o della spinta di un pubblico caloroso come quello del Bastia, cosa vuoi che gliene importi? E’ vero, in vista della Champions League, Blanc concede un turno di riposo a Thiago Silva e Matuidi, schierando Marquinhos e Rabiot. Non si può neppure negare che il pubblico del Furiani non abbia infuso coraggio ai propri beniamini. Ma Ibrahimoviċ gioca un calcio che è proprio di pochi nobili talenti, rari come fiori in un deserto. Lo svedese sfoglia la sua margherita poi tra il 7’ e il 19’ del primo tempo chiude la gara, con una rete e un assist da stropicciarsi gli occhi. Tutto il repertorio sciorinato in poche istantanee che permangono e sconfiggono il tempo. Sul cross di Lucas svetta come un imperatore dal suo pulpito e mette la palla all’incrocio dei pali. Rivede la tela e non è soddisfatto, manca un particolare e lo aggiunge con una pennellata rapida, il colpo dello scorpione col quale lancia nello spazio il velocissimo Lavezzi, che di destro trafigge Leca. Un ritocco ancora e il capolavoro sarà completo al 89’, quando sul lancio lunghissimo di Marquinhos la sponda di testa dello svedese spacca in due la difesa di casa e, complice un’indecisione di Squillaci, spedisce tutto solo davanti al portiere Lavezzi, che anticipa l’uscita di Leca e cala il tris a porta sguarnita. Campionato archiviato? Così è, se gli pare.

 

(foto tratta da leparisien.fr)