Al netto di “una condizione fisica imbarazzante”, l’Italia doveva e poteva fare di più nell’amichevole contro la Spagna. Come dar torto a Prandelli quando dice che “loro erano sempre primi sulla corsa” e per questa ragione “è difficile dare un giudizio” sereno, oggettivo sul reale gap che separa gli Azzurri dalla Roja. L’Italia, però, al cospetto della Spagna si è dimostrata ancora una volta troppo timida in fase di costruzione del gioco. E’ la palla che deve correre in partite di questo livello, specie con un centrocampo imbottito di giocatori dalla tecnica sopraffina. Ancora una volta l’Italia deve ringraziare il pacchetto arretrato nel quale si è distinto Paletta: “Ha fatto un grandissimo esordio, è stato davvero bravo”. In fase offensiva gli Azzurri hanno alternato cose buone ad errori banali e col passare dei minuti sono diventati pressoché evanescenti, a cominciare da Cerci che, però, viene incoraggiato dal CT: “Cerci a tratti ha fatto bene”. A tre mesi dall’inizio del Mondiale l’Italia è un cantiere aperto con pochi punti di riferimento.