LIGA ATLETICO MADRID REAL MADRID – Il derby della capitale spagnola è sempre rovente, figurarsi quando in palio oltre al prestigio cittadino c’è una buona fetta di stagione. Ad Atletico Madrid-Real Madrid basta un attimo per infuocarsi, tre giri d’orologio appena e Benzema sfrutta l’uscita sbagliata della difesa biancorossa, Di Maria crossa dalla destra e pesca il francese alla perfezione, il resto è un gioco da ragazzi per Karim. Proteste furiose di Simeone, che chiama l’offside ma la decisione arbitrale è sacrosanta. Grande agonismo, contrasti durissimi, Diego Costa non fa i complimenti su Diego Lopez, tifo indemoniato. Fischi a non finire da parte del pubblico di casa, diventano frastuono al decimo quando l’arbitro lascia correre dopo che Sergio Ramos stende Arda Turan in area. Il rigore sembra netto, il direttore di gara invece ammonisce il colchonero per proteste.
Non solo fischi, piove di tutto sul terreno di gioco, la rabbia agonistica dell’Atletico sembra il furore del toro, il matador blanco è spaventato. Gli uomini di Ancelotti provano a smorzare il ritmo con il possesso palla, il fischietto Carlos Delgado Ferreiro è totalmente nel pallone, la gara gli è scappata di mano da un pezzo. A metà primo tempo Courtois si oppone al tacco di Ronaldo, intanto c’è un altro contatto sospetto nell’area del Real, tra Coentrao e Garcia stavolta, dubbi anche in questa occasione, ma al 27esimo l’urlo dei Colchoneros può finalmente esplodere. Arda Turan lavora alla grande al limite dell’area, con la vista periferica nota Koke defilato, servizio al centimetro, molto preciso anche il diagonale con il quale il numero 6 batte Lopez sul palo lungo.
Prima mezz’ora ricca di emozioni, un po’ in ombra gli uomini più attesi: Diego Costa è lasciato un po’ solo dai compagni, mentre Bale e Ronaldo non riescono a trovare spazio per far male. CR7 prova a inventarsi un gol dalla distanza, “dagli spogliatoi” si potrebbe dire come si usa in Nba, Courtois non ha problemi. Volano botte, fioccano i gialli, Pepe e Godin a più riprese portano avanti un discorsetto poco amichevole. Diego Costa fa tutto da solo a cinque dall’intervallo, perfora la difesa ma Lopez in uscita gli chiude lo specchio. La fucilata da distanza siderale che non è riuscita a Ronaldo riesce a Gabi. Il capitano biancorosso tira dalla trequarti, non stiamo scherzando, una legnata spaventosa, Diego Lopez è coperto e vede la palla quando ormai è troppo tardi. Delirio Colchonero al Calderon, si chiude così lo straordinario primo tempo di Atletico Madrid-Real Madrid.
Il secondo tempo ricalca l’indemoniato copione del primo, Diego Costa da solo tiene impegnata tutta la difesa, l’attaccante conquista una buona punizione dal limite ma poi non la sfrutta al meglio: tiro troppo debole per impensierire Lopez. Che bestia il centravanti dell’Atletico, contenerlo è un lavoraccio e spesso mette in imbarazzo i Blancos, al minuto 52 semina Pepe ma a tu per tu con il portiere mette a lato. Un’occasione davvero ghiotta quella appena sciupata da Costa, ma non va ad inficiare una prova di altissimo livello. Opaca invece fino a qui la prova di Cristiano Ronaldo, il portoghese tenta su punizione e protesta per un tocco di Gabi col gomito, il movimento del braccio è però a difesa del volto e non sembrano esserci gli estremi per la massima punizione. Meglio l’Atletico, Diego Costa ancora pericoloso, il suo colpo di testa si perde sopra la traversa.
Il sopracciglio ballerino di Ancelotti tradisce un certo nervosismo, Marcelo per Coentrao è la prima mossa per cambiare l’inerzia. Ancora proteste al 61esimo, ancora Costa, in questo caso non sembra esserci fallo da parte di Pepe ma la pressione resta comunque costante. Un minuto dopo il Real Madrid riesce finalmente a rendersi pericoloso, il tiro al volo di Benzema si perde a lato. Prima occasione per i blancos nella ripresa. Arbitrare un derby è difficile, ma Delgado Ferreiro i fischi se li va proprio a cercare, Diego Costa viene steso al limite da Arbeloa, incredibile la scelta di ammonire l’attaccante. Burgos ne ha abbastanza e si alza dalla panchina per dirne quattro al direttore di gara, espulsione per lui. Non c’è un attimo di respiro, occasioni da entrambe le parti, ma sicuramente più chiare quelle per i Colchoneros.
I biancorossi hanno due leader, uno in campo e l’altro in panchina: Diego Costa e il Cholo Simeone. I due trasmettono una carica incredibile a tutto lo stadio, Costa ancora una volta saggia i riflessi di Lopez, è tripudio di sciarpe biancorosse sugli spalti. Che sofferenza sulle corsie, Ancelotti cambia anche la seconda inserendo Carvajal per Arbeloa, che oggi non ne ha imbroccata mezza. Pure un Di Maria così così abbandona il campo, dentro Isco, ma le ripartenze dell’Atletico continuano a far paura. Brivido anche per Courtois al 73esimo, bel cross dalla destra di Carvajal, subito in partita, Cristiano Ronaldo stacca bene ma non trova lo specchio. Entriamo negli ultimi dieci minuti, assedio Real ed è decisivo l’errore di Gabi, disimpegno sbagliato, Carvajal raggiunge ancora il fondo e mette in mezzo, Ronaldo in agguato. CR7 non sbaglia due volte, pareggio.
Atletico Madrid-Real Madrid è un derby straordinario e continua a esserlo pure nel finale, capovolgimenti di fronte continui, i Colchoneros sono logicamente calati ma continuano a crederci. Ottime le mosse correttive di Ancelotti, tre cambi usati come meglio non si poteva. Il guardalinee toglie un gol buono al Real, Bale col tacco pesca Benzema in posizione regolare, palla in rete ma il gioco era fermo. Vivace Isco, certamente meglio rispetto a Di Maria, il suo cross dalla sinistra per poco non trova la deviazione vincente di Ronaldo. Tre minuti di recupero, il popolo del Calderon capisce la sofferenza dei suoi e canta senza sosta e il 2-2 arriva al triplice fischio. Atletico Madrid-Real Madrid ci ha offerto il meglio di un derby: spettacolo, gol, polemiche, agonismo e qualità. Tra i due litiganti però il terzo gode, a gioire è il Barcellona che stasera contro l’Almeria ha una grande opportunità. Sempre tre punti di distacco tra Blancos e Colchoneros, i blaugrana possono sorpassare gli uomini di Simeone.