Con sofferenza immane, il Napoli riesce a battere 3-1 lo Swansea al San Paolo e ad accedere agli ottavi di finale di Europa League dove ad attendere gli azzurri ci sarà il Porto, avversario temibilissimo. Brutta partita degli azzurri (ex azzurri, ancora una volta in tenuta gialla) dopo una prima, incoraggiante, mezz’ora. Bony è diventato col passare dei minuti uno spauracchio, lo Swansea ha avuto la qualificazione in pugno per gran parte dei novanta minuti. Ma a decidere sono stati gli episodi, favorevoli ai padroni di casa che, comunque, hanno un grosso credito con la sorte dopo l’eliminazione shock in Champions League.
Con Pandev al posto di Hamsik e Henrique per Fernandez, Benitez sorprende un po’ tutti nelle scelte iniziali. Monk sceglie il giovane Emnes sulla destra, la conferma che i gallesi vanno all’attacco puntando sulla velocità e sulle ormai palesi lacune difensive del Napoli. Grande inizio dei partenopei, aggressivi nel pressing quasi fino all’area avversaria: Pandev sembra in serata sì, offre un pallone d’oro a Higuain che però calcia alle stelle da ottima posizione. L’approccio del Napoli è decisivo, il San Paolo spinge la squadra al vantaggio: sponda di Callejon, Insigne scatta sul filo del fuorigioco e beffa Vorm con un pallonetto da cineteca. Il momento è ovviamente tutto a favore dei partenopei che, ancora con Higuain, sfiorano il raddoppio. Passata la bufera, lo Swansea comincia a macinare gioco e a sfruttare le giocate di Bony, attaccante pronto per una big europea. L’ivoriano attrae Henrique e Albiol a ogni attacco dei gallesi, liberando spazi per gli inserimenti di Pablo, Routledge e Emnes. L’olandese spreca a tu per tu con Reina, ma su un’azione fotocopia è De Guzman a battere il portiere spagnolo con un potente sinistro. L’inerzia passa tutta ai gallesi che abbassano i ritmi e prendono in mano la partita. Al 45′ è 1-1 (occasione mancata da Bony dopo lo scivolone di Henrique), ma le sensazioni non sono buone.
In effetti, al rientro in campo va anche peggio. Inler non riesce a far ripartire l’azione, Callejon e Pandev sono completamente estranei alla manovra, Henrique sembra in balia di Bony. Lo Swansea commette il grave errore di non approfittare del momento negativo degli avversari: i gallesi si accontentano, cominciano a diventare anche monotematici nel gioco tutto su Bony. L’ivoriano tradisce nel momento clou quando, su perfetto assist di Pablo, schiaccia un comodo colpo di testa nelle braccia di Reina. Lo Swansea reclama anche un rigore per un intervento di Ghoulam su Tiendalli, ma dopo il 70′ il Napoli si butta tutto in avanti alla ricerca del vantaggio. L’ingresso di Mertens scuote ulteriormente gli azzurri e proprio da un cross dalla destra del belga, splendidamente imbeccato da Hamsik, nasce il rimpallo sul quale si fionda Higuain che fulmina Vorm con una conclusione di prima. San Paolo in visibilio, ma c’è da soffrire 12 minuti. E, in effetti, l’ultimo scorcio di partita mette a dura prova le coronarie dei tifosi azzurri. In particolare, il colpo di testa di Williams fa scendere il gelo al San Paolo, ma ci pensa un super-Reina a scaldare il pubblico. Lo Swansea si sbilancia del tutto, Bony ci prova anche con una semirovesciata, ma è il Napoli a sprecare due contropiedi clamorosi, prima con Higuain poi con Hamsik. Al terzo tentativo, al 93′, arriva il gol di Inler, su assist proprio di Hamsik. Finisce 3-1, Napoli agli ottavi ma Swansea fuori, si può dire, immeritatamente.