Nella Primera División Argentina non c’è tempo di digerire il turno infrasettimanale appena trascorso che il menù offre già la quarta giornata. Le prime sfide si sono rivelate davvero succulente: prima gioia stagionale per il Lanús che, in un botta e risposta spettacolare, si impone contro il Vélez; trionfo dell’All Boys che spinge l’Olimpo in zona descenso; l’Arsenal torna ad essere la solita corazzata casalinga e tramortisce un Racing deludente.
Lanús-Vélez Sarsfield 3-2 (22′ Pereyra Díaz, 37′,56′ Junior Benítez; 24′ Zárate, 74′ Papa) [21.00 ora italiana]
Il calcio è uno sport di squadra e nei momenti difficili ogni singolo componente della rosa deve remare dalla stessa parte. Il collettivo risulterà il migliore in campo per il Granate dei Barros Schelotto. Un collettivo esaltato dalle prestazioni monstre di Marchesín, una saracinesca, e di Junior Benítez, un vero incubo per la retroguardia del Fortín. Il Vélez veniva da un ottimo avvio di semestre ma ha dovuto fare i conti con la fame repressa di vittorie della compagine casalinga.
Al 22° minuto è Pereyra Díaz ad aprire le danze con un colpo di testa su assist di Benítez. Solo due minuti più tardi è Zárate, il capocannoniere del torneo con quattro centri, a pareggiare la contesa. Al 37° Benítez sfrutta un errore in uscita di Allione e sentenzia Sosa. Botta e risposta concluso a favore del Lanús.
Nella ripresa Benítez sembra chiudere la pratica dopo aver realizzato il 3-1 ma Papa a quindici minuti dal termine accorcia, assistito da un gran lancio di Lucas Romero alle spalle della difesa. L’ultimo quarto d’ora è un vero e proprio assalto degli ospiti alla fortezza del Granate. Un super Marchesín e un palo clamoroso ricacciano in gola l’urlo di Zárate e compagni. Il Lanús è nuovamente tra noi.
All Boys-Olimpo 1-0 (7′ Careaga) [23.15 ora italiana]
L’Olimpo, che aveva iniziato il torneo con una roboante vittoria ai danni del San Lorenzo, torna nel dimenticatoio. Cade 0-1 a Floresta contro l’All Boys, squadra a secco di successi finora, ed entra nella zona del descenso (classifica stabilita dal promedio che decreta le retrocessioni a fine stagione).
Arsenal Sarandí-Racing Club 3-1 (17′ Echeverría, 22′ Ramiro Carrera, 39′ Furch; 18′ Saja rig.) [00.30 ora italiana]
Ogni partita è una storia a sé affermano gli esperti del fútbol ma la verità è che, delle volte, le squadre si affibbiano delle etichette che sono poi difficili da eliminare, nel bene e nel male. L’Arsenal è rinomato per essere un muro complicato da abbattere al Viaducto e la solidità dimostrata in questo incontro è lì a dimostrarlo. Il Racing, al contrario, è oramai balzato agli onori della cronaca calcistica per i suoi inizi di stagione pieni di entusiasmo, sfaldato poi da continue e inspiegabili orrende perfomances.
Merlo, tecnico dell’Academia, retrocede Campi in difesa per l’assenza del Tano Ortíz e inserisce Quílez al posto dell’infortunato Gómez sulla destra. Una difesa totalmente inedita che soffre per tutta la durata dell’incontro l’esplosività degli avanti dell’Arsenal ed è costretta a generare continuamente pericolosi calci di punizione. È proprio dalle palle da fermo – comprese le rimesse laterali – che i padroni di casa troveranno le tre reti che affondano le speranze del Racing. Le reti messe a segno, in ordine, da Echeverría, Carrera e Furch mettono in luce il modo imbarazzante in cui il Racing si prepara a difendere i calci da fermo, cosa su cui Mostaza Merlo dovrà lavorare duramente. Il tris Arsenal è inframezzato dal rigore trasformato dal portiere Saja.
L’Arsenal ha terminato le sue vacanze prolungate ed è tornato a far paura. Il Racing pare aver intrapreso ancora una volta la strada dell’anonimato.