Porto – Eintracht Francoforte 2-2 – Dragoni spreconi: le aquile strappano un preziosissimo pari

PORTO – EINTRACHT FRANCOFORTE – Non è stato un viaggio a vuoto. Gli oltre 7.000 supporter’s tedeschi, giunti speranzosi in terra lusitana nonostante il blasone e la forza dell’avversario (già venduti oltre 30.000 biglietti per il match di ritorno), se ne tornano in terra teutonica con un preziosissimo 2-2, risultato decisamente positivo in ottica qualificazione. Il Porto, però, avrebbe nettamente meritato di portare a casa il successo, complici settanta minuti di schiacciante superiorità. Ma per vincere bisogna essere più cinici e, soprattutto, più fortunati sotto porta. Oggi, però, la dea bendata non è stata dalla parte di Jackson Martinez, che ha sfiorato il gol in più circostanze.

L’avvio di partita è appannaggio dei locali, che vanno vicini al gol con Martinez dopo solo sei minuti. La risposta delle Adler non si fa attendere: al decimo,  Jung crossa dalla destra, Joselù stacca di testa  in anticipo su  Danilo ma non inquadra lo specchio della porta. Il Porto sale in cattedra e, nell’arco di sei minuti, crea tre nitide occasioni da gol: al quattordicesimo, Martinez spizza un cross dalla destra in direzione di Herrera, che non riesce ad insaccare di testa a causa del provvidenziale recupero di Madlung; al sedicesimo, Jackson raccoglie un invito dalla destra di Danilo, stoppa il pallone, si gira e carica un bel destro, ma Trapp si fa trovare pronto; al ventesimo, Quaresma è autore di un guizzo sulla destra, che si chiude con un un tiro di poco a lato sul primo palo. L’Eintracht, al venticinquesimo, sfiora il vantaggio con Rode, bravo nell’inserimento in area su invito di Flum, ma non altrettanto abile nel calciare in porta. Intorno alla mezz’ora è ancora Martinez a farsi notare, la conclusione del colombiano ( aggancio, stop e tiro dal limite dell’area) non inquadra lo specchio della porta per una questione di centimetri. Il gol dei Dragoni è nell’aria. E, puntuale, giunge al quarantatreesimo: Quaresma ruba palla a Rode sulla destra, rientra su Jung e s’inventa un destro magico che si insacca sul palo più lontano. Si va al riposo con il Porto in vantaggio di un gol. Ma il passivo, per i tedeschi, poteva essere decisamente più ampio.

Eintracht decisamente più volitivo in avvio di ripresa, ma – al di là di un tiro centrale da buona posizione di Russ – la pericolosità offensiva è decisamente labile. Il Porto, invece, rischia di raddoppiare al cinquantaseiesimo: cross di Quaresma dalla destra, Martinez stacca di testa e non inquadra la porta per un non nulla. Il Porto torna padrone del campo, trascinato da un Jackson Martinez in splendida forma. Il raddoppio è, quindi, la logica conseguenza del dominio dei lusitani: punizione di Quaresma dalla destra, Mandala spizza di testa, Maicon mette in mezzo in estirada e Varela insacca a porta sguarnita. Tutto molto bello: al sessantottesimo, Porto-Eintracht 2-0. L’esito della partita ( e della qualificazione) sembra ormai segnato. Ma  a venti dal termine, in maniera del tutto insperata e immeritata, le Adler riaprono l’incontro: Flum mette in mezzo, Mandala respinge il cross, Joselù raccoglie la sfera al limite e lascia partire un destro che non lascia scampo a Helton. Due giri di lancette ed è nuovamente il Porto ad andare vicino al gol, Trapp, però, è miracoloso su un colpo di testa ravvicinato di Jackson Martinez. Gol sbagliato, gol subito. La regola del calcio vale anche per i dragoni, che, dopo solo centottanta secondi dal gol fallito dalla “pantera” colombiana, subiscono la rocambolesca rete del pareggio: calcio d’angolo di Barnetta dalla destra, Russ stacca di testa, Helton respinge difettosamente la sfera ma Alex Sandro, nel tentativo di rinviarla, è autore di un beffardo autogol. Il Porto prova a riportarsi in vantaggio. Ma i sogni di successo svaniscono all’ultimo minuto di recupero, quando Ghilas – subentrato in precedenza ad un opaco Fernando – fallisce una clamorosa palla gol.