Amburgo – Hertha Berlino 0-3 – Crisi senza fine per l’Amburgo: van Marwijk a rischio esonero

AMBURGO – HERTHA BERLINO 0-3 – Crisi senza fine per l’Amburgo. Crisi tecnica (alcuni giocatori sono abbondantemente da seconda divisione), crisi societaria (le casse dei rothosen non sono certo floride), crisi di risultati (sesta sconfitta consecutiva, record negativo nella gloriosa storia dell’unico club tedesco ad aver disputato tutte le edizioni della Bundesliga): la Zweite Liga, complice il penultimo posto in gradutoria, non è un’ipotesi aleatoria. A nulla è servito il mercato, dove la società ha provato ad inserire alcuni elementi che, fino a questo momento,  non si sono rivelati determinanti; l’infortunio di Lassoga, l’unico giocatore del HSV veramente positivo nel primo scorcio di stagione, non ha fatto che aggravare ulteriormente il quadro clinico della squadra di van Marwijk, allenatore il cui destino è ormai appeso ad un filo. Bene, molto bene, invece, l’Hertha Berlino, che tiene nel mirino la “zona-coppe”.

Avvio di partita decisamente energico, con l’Hertha che prende in mano le redini del gioco, costringendo l’Amburgo a rintanarsi nella propria metà campo. Al dodicesimo, i capitolini sfiorano il gol del vantaggio con Ramos, che effettua un possente colpo di testa che non inquadra lo specchio della porta per una questione di centimetri. Due giri di lancette e i capitolini, complice un fallo di Westermann ai danni di Hosogai (forse iniziato fuori dall’area di rigore), ottengono un calcio di rigore: dal dischetto si presenta Ramos, ma Adler (al rientro dopo due mesi di stop) compie una prodezza e devia il tiro in calcio d’angolo. La gioia dell’Imtech Arena, però, è di breve durata. Dal susseguente corner, Ramos allunga di tesa per Allagui che, lasciato colpevolmente solo dalla disastrosa retroguardia locale, insacca all’interna dell’area piccola. I rothosen accusano il colpo: confusi, impauriti, psicologicamente labili, gli uomini di van Marwijk vanno in tilt. E dopo solo cinque minuti, soccombono nuovamente: Cigerci calcia una punizione dal lato sinistro, Ramos anticipa di testa un pessimo Djourou e mette a segno il tredicesimo gol stagionale, riscattando l’errore commesso, pochi minuti prima, dagli undici metri. Il gol, com’era lecito attendersi, si rivela un’ulteriore autentica mazzata per i rothosen, che continuano a far girare la palla in maniera totalmente disordinata.

Dopo una velleitaria conclusione dalla lunga distanza di Badelj (unico “spunto” dell’Amburgo in tutto il primo tempo), i padroni di casa subiscono il terzo gol: veloce contropiede dei capitolini, triangolazione perfetta in velocità fra Ramos e Van den Bergh, con il colombiano che riceve palla in area di rigore e batte Adler in uscita disperata. Il primo tempo finisce con un eloquente 0-3. E i tifosi dell’Amburgo non possono far altro che fischiare i propri beniamini, autori dell’ennesima deludente prova stagionale. La ripresa inizia con una novità nelle fila locali: fuori Bouy, dentro Arslan. Dopo solo due minuti, squillo dei padroni di casa con Van der Vaart, autore di un colpo di testa che non impensierisce Kraft. Passano cinque minuti ed è Ramos a sfiorare la tripletta personale, ma Adler fa buona guardia. L’Amburgo è completamente in bambola e continua a far girare (sterilmente) il pallone, impaurito dalle possibili conseguenze qualora  lo stesso, malauguratamente, dovesse terminare fra i piedi dei calciatori dell’Hertha. L’ultima mezz’ora è contraddistinta da una noia a dir poco mortale: l’Amburgo si accontenta del passivo subito, mentre l’Hertha – più per compassione che altro – decide di tirare i remi in barca. Si arriva così, stancamente, al novantesimo minuto, quando i pochi supporter’s rimasti sugli spalti si lasciano andare ad un selva di giustificatissimi fischi.