Chelsea – West Ham 0-0 – Adrian insuperabile: mezzo passo falso per la banda di Mou

CHELSEA – WEST HAM 0-0 –  Chelsea per continuare a sognare la Premier, West Ham alla ricerca disperata di punti salvezza. Ottima cornice di pubblica a Stamford Bridge, per un  derby londinese che, seppur per motivi opposti, si preannuncia molto interessante ed avvincente. Nel Chelsea, Mou preferisce Mikel a Lampard, mentre in attacco la scelta cade (giustamente) su Eto’o, decisamente in palla nelle ultime giornate. Gli ospiti, invece, rispondono con un abbottonatissimo 4-5-1, in cui il solo Carroll agisce come punto di riferimento avanzato;  i neo-acquisti Borriello e Nocerino, invece, si accomodano in panchina.

La prima azione degna di nota avviene al sesto minuto: il West Ham, causa contatto fra Azpilicueta e Carroll, reclama un penalty, ma l’arbitro non ravvisa gli estremi per concedere il calcio di rigore. Tre minuti più tardi, Il Chelsea va vicinissimo al gol con Oscar, autore di uno splendido destro a giro che si stampa sulla traversa. Il West Ham, all’undicesimo, risponde con un possente colpo di testa di Tomkins che costringe Cech ad una difficile deviazione in calcio d’angolo. Il Chelsea domina nel possesso palla, staziona stabilmente nella metà campo degli Hammers, ma si rende pericoloso solo con tiri da fuori area che non inquadrano mai lo specchio della porta. Al venteseiesimo, Allardyce è obbligato ad effettuare il primo cambio: Diame, nel tentativo di mettere una palla in area di rigore, impatta contro i cartelloni pubblicitari, si ritrova catapultato sugli spalti in mezzo ai tifosi del Chelsea ed è costretto ad abbandonare il campo per infortunio; al suo posto, dentro Jarvis. La squadra locale continua a dominare nel palleggio, ma il possesso palla è sterile e il West Ham, schierato con le linee di centrocampo e difesa molto basse e vicine all’area di rigore, non corre rischi significativi. Nel finale di frazione, la squadra di Mou – con Terry prima ( colpo di testa respinto con i piedi d’istinto da Adrian) e Eto’o poi (conclusione improvvisa che costringe il portiere ospite ad una difficile deviazione in corner) – mette in apprensione la retroguardia ospite.

Il canovaccio tattico in avvio di ripresa è sempre il medesimo: Chelsea sterilmente propositivo, West Ham chiuso e pronto (eventualmente) a ripartire in contropiede. Il primo fischio di tromba della ripresa è del Chelsea con Ramires, che s’inserisce in area di rigore con i tempi giusti, ma calcia in malo modo un invito dalla destra di Azpilicueta. Al quarto d’ora, Carroll, servito da un cross dalla sinistra di Downing deviato da Cech, manca clamorosamente l’aggancio del pallone da posizione decisamente favorevole. Scampato il pericolo, Mou prova a smuovere le acque: fuori Azpilicueta e Mikel, dentro Lampard e Matic, mentre Allardyce risponde sostituendo uno stanco Carroll con Cole. Quattro giri di lancette e il Chelsea torna, finalmente, a rendersi pericoloso, ma l’ottimo spunto personale di Hazard si conclude  con un tiro sull’esterno della rete. I Blues premono. Al settantaduesimo, Eto’o si inventa uno splendido filtrante per Lampard, che entra in area, calcia, ma trova l’opposizione di Taylor, bravissimo a deviare la sfera in angolo con un provvidenziale tackle. Il Chelsea preme costantemente, ma le occasioni da gol arrivano solo nelle battute finali: al novantaduesimo, Demba Ba coglie il palo con un tocco da distanza ravvicinata; un minuto dopo, Hazard si crea da solo un occasione da gol e conclude con un sinistro che si perde di poco alto sopra la traversa. E’ l’ultima occasione della partita. Per il Chelsea, il distacco dalla vetta – complice il mezzo passo falso dell‘Arsenal sul campo del Southampton –  resta sempre di quattro punti, mentre aumenta il distacco dal City, che, complice il rotondo 5-1 rifilato al Tottenham,  agguanta in vetta la squadra di Wenger. Il West Ham, invece, gioisce per il punto conquistato e guarda con rinnovato ottimismo alla salvezza.