Hanno atteso a lungo che la situazione si risolvesse, sono passati sopra ogni cosa, ma ora i calciatori del Racing Santander insieme all’intero staff tecnico hanno terminato le dosi di pazienza a loro disposizione e hanno deciso di reagire.
I componenti della prima squadra non ricevono da mesi gli stipendi e dall’alto sembra non siano interessati a fornire spiegazioni. Nonostante le numerose difficoltà societarie, la squadra – come spesso succede in questi casi – non si è disunita anzi sta comandando il campionato di Segunda División B (terza categoria del calcio spagnolo) ed è riuscita nell’impresa di raggiungere i quarti di finale di Copa del Rey. L’andata è finita 3-1 per la Real Sociedad ma è proprio il ritorno ad essere in pericolo. La rosa del Racing, stanca di essere presa in giro dalla dirigenza, ha chiesto, tramite una conferenza stampa guidata dal portiere e capitano della squadra Mario Fernández, le dimissioni del consiglio di amministrazione del club entro giovedì, pena il boicottaggio del ritorno contro i baschi.
I problemi non si fermano ai giocatori e allo staff tecnico. Il club ha contratto pesanti debiti anche con il resto dei dipendenti del club. Una decina di loro ha sporto denuncia all’ORECLA (letteralmente l’organismo di risoluzione extragiudiziale di conflitti lavorativi) e si è unita al coro della prima squadra. “La complicata situazione attuale esige e obbliga ad adottare misure urgenti e incisive, come quella decisa dalla prima squadra” affermano attraverso un comunicato ufficiale.
Secondo quanto informano i rappresentanti dei dipendenti, l’ORECLA avrebbe già indetto un incontro tra gli impiegati del club e alcuni responsabili dell’amministrazione per far sì che venga trovato un accordo senza andare in tribunale.
Ora, la palla passa al cda capeggiato da Ángel Harry Lavín. Troveranno una soluzione o lasceranno che il Racing non si presenti alla partita?