The K point: Walcott e la maledizione del mondiale

Martedì mattina scendo dal treno che da Stansted porta a Leicester e la prima cosa che faccio è prendere una copia di “Metro“. Non lo faccio soltanto perché è un quotidiano free press di ottima qualità, ma anche perché in prima pagina c’è una foto piuttosto grande di Theo Walcott in barella, accompagnata dal titolo:” Theo left without a World Cup prayer.”

Se sul quotidiano più diffuso in Inghilterra (in termini di “readers”) metà della prima pagina è occupata dal giocatore dell’Arsenal, vuol dire che il problema è sentito parecchio in Inghilterra. Walcott si è infatti infortunato durante il North London Derby di FA Cup contro il Tottenham finito 2 a 0 per i Gunners (clicca qui per saperne di più), nel tentativo di rubare palla a Rose in tackle.

La situazione non sembrava così grave all’inizio, tanto che il centrocampista uscendo dal campo ha mostrato con le mani il 2 a 0 (risultato fino a quel momento della partita), facendo infuriare i tifosi del Tottenham, ma entrando ancor più nelle grazie dei supporters dell’Arsenal. 1526633_10203077152833201_12049644_n1526633_10203077152833201_12049644_nIl gesto è stato poi ripreso da parecchi tifosi, come sfottò nei confronti dei cugini del Tottenham (scene alle quali ho assistito in prima persona in questi giorni). Poi però i medici dell’Arsenal hanno dichiarato che Walcott ha bisogno di essere operato e che quindi starà fuori per almeno sei mesi.

La conseguenza? Stagione finita con l’Arsenal, ma soprattutto ”Goodbye World Cup”. Ed è qui che tutta l‘Inghilterra si unisce nella delusione, persino i tifosi del Tottenham che tanto erano contenti del suo infortunio durante la partita all’Emirates, perché su Walcott l’intera nazione riponeva grandi speranze. L’intera nazione non aveva però fatto i conti con la maledizione del mondiale di Walcott.

Nel 2006 viene a sorpresa convocato da Eriksson ancora giovanissimo, ma non colleziona nemmeno un minuto in Germania. Nel 2010 la storia si ripete, perché Walcott non trova mai spazio nei piani di Fabio Capello. Ed ora, quando si pensava che il suo talento stesse sbocciando definitivamente e che potesse essere decisivo per dare la scossa alla sterilità dei Three Lions, Theo rimarrà ancora a secco di presenze in un altro mondiale. Siamo curiosi di vedere cosa succederà nel 2018. Per il momento: Good Luck Theo!

Davide K. Cappelli

Giornalista Sportivo Brit-It, autore della rubrica "The K point".

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