OSASUNA REAL MADRID. Doveva essere il pomeriggio dell’aggancio a Barcellona e Atletico Madrid in testa alla Liga. La trasferta del Real Madrid a Pamplona contro l’Osasuna, invece, si stava trasformando in una disfatta; parzialmente scongiurata dal solito carattere insito nel dna del club più glorioso al mondo, lo stesso che ha permesso di racimolare punti importanti, sempre in rimonta e nel finale, a Valencia col Levante e a Elche.
Ancelotti continua nel 4-2-3-1 adottato dopo l’infortunio di Khedira: Xabi Alonso e Modric coppia di mediani, Isco con Ronaldo e Bale alle spalle di Benzema. In difesa va in panca Arbeloa, dentro Carvajal. Javi Gracia si affida in avanti al prodotto del vivaio del Barcellona Oriol Riera, chiavi della difesa al gigante francese Lotiès.
I primi dieci minuti sono spaventosi: il Madrid sfiora il vantaggio quattro volte, tre con Ronaldo (clamorosa l’ultima, in contropiede, su assist di tacco di Isco) e una con Benzema (gran salvataggio proprio di Lotiès). Andres Fernandez, incredulo, ancora non ha raccolto la palla in fondo al sacco. L’Osasuna, però, col passare dei minuti prende coraggio: al 13′ Roberto Torres, liberato da Armenteros che batte una punizione a sorpresa, non riesce a superare Diego Lopez. Due minuti dopo, il vantaggio dei padroni di casa: stupendo cross di esterno di Bertran, bel colpo di testa di Oriol Riera che manda in visibilio El Sadar.
Gli uomini di Ancelotti riescono a trovare una discreta reazione, Ronaldo prova un pallonetto ma il portoghese non sembra in gran giornata, Modric viene atterrato in area ma Clos Gomez non accorda il rigore. Il vero protagonista mancato è Bale che non ne azzecca una: Ancelotti non perderà tempo nel sostituirlo a inizio ripresa con Di Maria. Al 39′, Oriol Riera (18 gol l’anno scorso in Segunda con l’Alcorcon) concede il bis: miracolo di Diego Lopez su colpo di testa di Damià, Riera – ancora di testa – insacca a porta vuota. Due minuti dopo, la situazione per il Real Madrid precipita: Ramos, già ammonito, sgomita a centrocampo con Torres e viene espulso dopo il secondo giallo. Un minuto dopo, però, le merengues accorciano: Ronaldo supera due avversari, serve Isco che, dal limite e da posizione centrale, batte Andres con un bel diagonale.
Ripresa meno intensa, complice l’atteggiamento più prudente dell’Osasuna che pure spreca parecchi contropiedi. Cristiano va vicino al pari con un diagonale dalla sinistra, i padroni di casa sprecano ancora con Roberto Torres che si fa nuovamente ipnotizzare da Diego Lopez. Ancelotti è visibilmente contrariato, toglie addirittura Modric per inserire il giovane Nacho, difensore. Il Madrid non crea particolari pericoli ma viene aiutato dalla buona sorte: al 79′, sempre per doppia ammonizione, viene espulso il “Gato” Silva, fino a quel momento il migliore dei suoi con Lotiès. Sulla punizione che segue il pareggio madrileno: è Pepe a togliere qualche castagna dal fuoco per Ancelotti con un bel colpo di testa sotto misura. Ristabilita la parità numerica, e con l’entusiasmo della rimonta, ti aspetti l’assalto finale del Real: il Madrid, però, riesce a produrre negli ultimi minuti solo un destro pericoloso di Di Maria. Il 2-3, diciamolo pure, sarebbe stato troppo. El Sadar, dove si bloccò anche il Barcellona del Tata Martino, si conferma campo maledetto per i capitolini, capaci di vincere una sola volta nelle ultime sei visite a Pamplona.