Restare o partire. La “cantera” del Barcellona è l’orgoglio del club, un segno distintivo. Il fatto che più della metà della prima squadra provenga dal settore giovanile è un successo di importanza vitale che, inoltre, contribuisce a mantenere un bilancio sano, evitando diversi acquisti “multimilionari”. Questo, però, è solo l’aspetto più piacevole. C’è una zona grigia dove si perdono tanti calciatori, solo alcuni riescono ad affermarsi al Camp Nou. Essere il sostituto di Messi, Neymar, Sanchez o Dani Alves può essere un vero calvario per un canterano. Di fronte a tale problema, c’è da chiedersi seriamente se valga la pena restare seduti sulla panchina della prima squadra, o accettare una cessione in prestito che permetta di poter giocare con continuità e di dimostrare il proprio talento. Ci sono così due strade: quello che seguono Tello e Sergi Roberto e l’altro intrapreso da Deulofeu e Rafinha. Restare al Barça aspettando l’occasione giusta o cercare di emergere in un altro club. Essere prudenti o coraggiosi. Ogni caso è diverso, non è giusto generalizzare. Ma, una volta capita la difficoltà per trovare spazio in prima squadra, l’ideale è la cessione in prestito per tornare poi più maturi e con esperienza. Deulofeu e Rafinha, grazie alle esperienze all’Everton e al Celta Vigo, hanno più futuro di Tello e Sergi Roberto al Barcellona.
Deulofeu, in particolare, è da anni etichettato come la grande promessa della cantera del Barça, un calciatore con classe e talento. Il Barcellona B gli stava stretto, il Barcellona di Messi era ancora troppo. Il dilemma si è così risolto col prestito in Premier, dove sta dimostrando ciò che vale e sta completando la sua crescita. La scelta fu ponderata, Gerard è un calciatore che ha bisogno dell’incondizionata fiducia del tecnico, disposto a dargli più opportunità. Roberto Martinez è un tecnico catalano che si è meritato il giusto palcoscenico in Premier con l’Everton e ha preso sotto la sua ala protettrice Deulofeu. Ha giocato solo una partita intera in campionato, ma tutti parlano di lui anche grazie al gran gol di domenica all’Arsenal. A 19 anni sta maturando l’esperienza che gli schiuderà le porte del Camp Nou. Lo stesso vale per Rafinha, il fratello minore di Thiago. Grazie alla guida di Luis Enrique, che già lo ebbe a sua disposizione nel Barcellona B, sta acquistando fiducia ed esperienza in Primera per tornare ed essere molto di più di una semplice promessa.
Josep Maria Casanovas, Sport