CHAMPIONS LEAGUE JUVENTUS COPENAGHEN – Due prestazioni positive contro il Real Madrid, iniezione di fiducia per la Juventus e buoni segnali per Conte che nelle ultime uscite ha avuto risposte dai suoi,soprattutto da quel Fernando Llorente da alcuni bollato frettolosamente come futura meteora. Spagnolo in coppia con Tevez, tandem collaudato, per forzare la difesa del Copenaghen e dimenticare la gara in Danimarca. Tante parate di Wiland, certo, ma altrettanta confusione da parte bianconera. Stasera servono le idee chiare e il tecnico pugliese si affida all’ormai consueto 3-5-2 con Padoin e Asamoah sulle corsie. Marchisio si accomoda in panchina, impossibile rinunciare a Pogba. Solbakken, che di scherzetti in questa Champions ne ha riservati (chiedere pure al Galatasaray, clicca qui per saperne di più), dispone i suoi con un 4-4-1-1 , davanti Jorgensen dà una mano al belga Vetokele. In difesa c’è anche stavolta Olof Mellberg, vecchia conoscenza bianconera, 36 primavere e alle spalle una lunga militanza all’Aston Villa. Serata fredda a Torino, clima conforme ai danesi, a scaldarla ci pensa il pubblico dello Juventus Stadium, colorati e rumorosi i 2500 tifosi ospiti. Si risente il “We are red, we are white, we are danish dinamyte” che ha accompagnò l’impresa danese a Euro ’92.
Calcio d’inizio, bianconeri subito avanti e Copenaghen che non butta la palla e riparte con ordine con Toutouth molto vivace. Al sesto minuto un lancio dalle retrovie pesca Pogba, il tiro del francese è centrale. Passano i minuti, la Juve non ha fretta, figuriamo ci i danesi che cercano di controllare la sfera il più a lungo possibile. Tevez ci prova su cross di Asamoh, deviazione di un difensore non segnalata. Niente corner ma prima freccia scoccata dall’Apache e parte l’assalto al fortino. Gara di sacrificio per Jorgensen, è lui che va a prendersi Pirlo ogni volta e fa entrambe le fasi con disciplina. I bianconeri spingono, Llorente gioca bene di sponda, Asamoah trova spazio sulla sinistra, il gioco però è ancora troppo prevedibile. Al 27esimo la pressione di Pogba spaventa Jacobsen che ingenuamente tocca con la mano in area e serve a Vidal il gol del vantaggio dal dischetto. Juve non eccezionale nella prima mezz’ora il risultato però le dà ragione e tranquillità, ne perde invece un bel po’ la squadra ospite che ricorre spesso al fallo. I bianconeri si piazzano stabilmente al limite dell’area, buone notizie da Madrid con il Real in vantaggio sul Gala. I turchi però pareggiano subito. Pirlo ci prova due volte su punizione, Pogba a giro mette di poco fuori. I danesi non riescono a rifiatare nella parte conclusiva del primo tempo, Solbakken benedice l’intervallo.
Si torna in cambio con gli stessi 22 dei primi 45′, Copenaghen che parte aggressivo e si rende pericoloso con Sigurdsson. Bianconeri sorpresi, poi di nuovo avanti, buona occasione per Tevez. Boato dello Juventus Stadium, non ha segnato la Vecchia Signora ma il Real (in dieci uomini). Di gol ne arriva un altro, stavolta a Torino, ma lo realizzano i danesi. Mischia in area dopo una lunga rimessa laterale di Claudemir, harakiri difensivo, Mellberg mette in rete. Gol dell’ex, beffa ancora più amara anche se il difensore non esulta, tutto da rifare. I bianconeri si riversano in avanti, sforzi premiati da un altro penalty. Stavolta Melleberg è protagonista in negativo, Llorente lo aggira e lui lo stende. Vidal raddoppia e scaccia gli spettri al minuto 63, gran palla in mezzo di Pogba e pregevole lob di testa del cileno. Juve avanti tre a uno (arriva pure il terzo delle Merengues) i danesi però ci tengono a far bella figura e la fanno, la botta di Toutouth impegna Buffon. Marchisio dentro al posto di Padoin, il Copenaghen su palla inattiva accende nuove mischie in area, la difesa bianconera sbroglia con un po’ di fiatone. Solbakken gioca la carta Amankwaa, nazionale danese under 19, fuori Delaney. Ancora cambi, Tevez lascia spazio a Vucinic e i minuti passano, esce pure l’uomo partita Vidal tra gli applausi. Quarto gol del Real Madrid a rendere ancora più sereno il finale di partita a Torino. Tre punti presi, due punti sopra Galatasaray e Copenhagen, uno ne manca per passare il turno e la Juve dovrà conquistarlo a Istanbul.