The K Point: vi racconto la crisi Tottenham

Se vivi in Inghilterra e se vivi a contatto con dei ragazzi inglesi, è inevitabile che il calcio in un modo o nell’altro finisca nella maggior parte delle conversazioni. Proprio da una normale conversazione e’ nata l’idea per scrivere quest’articolo.
Lezione di Practical Journalism: uno dei miei classmates comincia a lanciare “fracciatine” al professore, dichiarato tifoso del Tottenham, a riguardo dell’umiliante sconfitta subita dagli Spurs domenica contro il City.
Non trovando modo di ribattere, il professore se la cava con un sagace: “E’ solo perché non siamo ancora riusciti a vendere Adebayor”.
British humour a parte, ciò che rimane e’ la sensazione che l’era post-Bale non sia iniziata proprio nel migliore dei modi. Non e’ solo il 6 a 0 subito dal City che fa riflettere, ma anche la posizione in classifica degli Spurs (noni).
Sarebbe banale e semplicista far risalire tutte le colpe alla cessione del talento gallese. La sessione estiva ha portato Bale a Madrid, ma ha fatto arrivare parecchie sterline nelle casse del club, che sono state subito reinvestite.
A dire il vero, gli arrivi di giocatori di primo livello come Lamela, Eriksen e Soldado facevano pensare che la squadra si fosse persino rinforzata.
Spesso infatti, le cessioni plurimilionarie fanno la fortuna dei club che le ricevono (vedi Inter dopo la cessione di Ibrahimovic), ma sembra che in questo caso non stia andando come si auguravano dalle parti di White Hart Lane.
Molti addetti ai lavori si aspettavano una Tottenham protagonista , ma visto il non felice avvio di stagione degli uomini di AVB solo pochi temerari si azzardano ad entrare da William Hill e puntare qualche pounds sugli Spurs.
Poste le premesse, resta da capire quali siano le cause di questo tracollo iniziale.
Ravy, uno dei miei compagni di classe tifoso del Tottenham non ha dubbi: “Secondo me l’unico colpevole è Vilas Boas. Ad esempio Domenica doveva far giocare Dembele. Sta sbagliando troppo”.
Non è l’unico che la pensa così, in questi casi e’ normale addossare le colpe al manager. In effetti con una squadra di questo livello non e’ accettabile subire una sconfitta cosi’ netta e umiliante.
E forse è così, anche se altri, come il nostro Pietro Di Stefano propongono come indiziato numero uno Silvio Baldini, colpevole di aver portato a Londra la stessa situazione disastrosa lasciata a Roma. (clicca qui per leggere l’articolo)
Sui Tabloid oggi si legge una dichiarazione di Vertonghen, il quale assicura che lo spogliatoio non è spaccato ed è unito con il manager. Di certo dovranno essere united per battere lo United nel prossimo weekend, in una partita tra le piu’ grandi delusioni di inizio Premier.
“Faremo il vuoto dietro di noi e stupiremo lo United”, ha dichiarato oggi il difensore belga. Dobbiamo credergli?
God save White Hart Lane.