BUNDESLIGA, TREDICESIMA GIORNATA: AMBURGO- HANNOVER 3-1 – L’Amburgo batte l’Hannover nel mini-derby del Nord e torna al successo dopo due cocenti sconfitte consecutive, mentre l’Hannover di Slomka – sempre sconfitto lontano dalle mura amiche – manca l’appuntamento con i tre punti per la settima volta consecutiva e conferma di vivere un momento decisamente critico, il peggiore, forse, sotto la guida dell’ex allenatore dello Schalke. L’Amburgo parte decisamente meglio e, in avvio, sfiora il gol con Lasogga. Al ventunesimo, Slomka è costretto al primo cambio: fuori l’infortunato Stindl, dentro Pocognoli. Sette minuti più tardi, però, i sechsundneunzig sbloccano il match con Huszti, che approfitta di un’indecisione di Rincon al limite dell’area di rigore e batte Adler. La reazione dei rothosen, però, è immediata: tre giri di lancette e Badelj, con una bella conclusione al volo dalla lunga distanza, beffa Zieler e pareggia i conti. Nella ripresa, i padroni di casa partono ” a mille” e, dopo solo un minuto, passano in vantaggio con Beister, che insacca di testa un preciso cross dalla destra di Westermann. La supremazia della squadra di van Marwijk è evidente, ma Lasogga e Beister non concretizzano a dovere due preziose palle-gol. La partita si chiude definitivamente solo a cinque minuti dal fischio finale grazie a Calhanoglu, che mette a segno il secondo gol stagionale e consente ai rothosen di respirare un po’ in classifica.
BUNDESLIGA, TREDICESIMA GIORNATA: WERDER BREMA-MAINZ 2-3 – Il periodo negativo, culminato con le cinque sconfitte consecutive settembrine, è ormai alle spalle. Il Mainz di Tuchel ottiene la terza vittoria nelle ultime quattro partite, vola a ridosso della zona Europa League ed espugna Brema per la terza volta nella storia. La partita si mette subito sui binari giusti per i nullfunfer che, nell’arco di dieci minuti, mettono a segno due gol ( al settimo con Muller, e al diciassettesimo con Okazaki); in entrambi i casi, però, pesano come macigni gli errori commessi dall’estremo difensore locale, Mielitz, involontario protagonista – in senso negativo – delle due azioni. Il Werder reagisce, coglie un palo con Lukimya e sfiora il gol con Selke, ma in chiusura di frazione è costretto a sostituire l’infortunato Kroos con Ekici. Nella ripresa, il Werder inchioda il Mainz nella propria metà campo: Di Santo, prima, e Hunt, poi, impegnano severamente il giovane Karius, bravissimo in entrambi i casi a mantenere illibata la propria porta. Il Mainz, in modo cinico e spietato, trova il terzo gol con Okazaki (servito da un preciso cross dalla destra di Bell) a venti dal termine e sembra mettere la parola “fine” al match. Ma così non è. I biancoverdi, dopo cinque minuti di comprensibile sbandamento, mettono in campo l’orgoglio e riaprono la partita grazie ai gol di Elia, all’ottantacinquesimo, e di Di Santo, al novantesimo. Il recupero è vibrante, ma la retroguardia ospite fa buona guardia e porta a casa un risultato importantissimo: ora la zona-retrocessione è distante ben otto punti.