ZENIT ROSTOV. Comincia con una gran sorpresa la 17esima giornata della Russian Premier League: lo Zenit, capolista, subisce la prima sconfitta interna stagionale, la seconda consecutiva, contro il Rostov. 0-2 il finale, sorprendente non solo per la posizione in classifica delle due squadre (gli ospiti restano impelagati a metà classifica), ma anche per i precedenti (sette vittorie dell’undici di San Pietroburgo negli ultimi otto scontri) e per il momento di forma del Rostov, reduce da cinque partite senza vittoria.
I primi dieci minuti, in effetti, sembrano confermare i pronostici della vigilia: Zenit straripante e vicinissimo al gol in due occasioni. Prima Shirokov, dopo uno spunto personale, prova il tocco sotto – terminato poi alto – per battere Pletikosa in uscita, poi lo stesso portiere croato sbaglia clamorosamente un rinvio, Shirokov offre un pallone d’oro a Kerzhakov (al rientro dopo l’infortunio alla caviglia) che, a colpo sicuro, colpisce il palo. Al 18′, quando meno te l’aspetti, vantaggio del Rostov: Dzybala, capocannoniere del campionato, evita il fuorigioco e regala un assist al bacio a Dyakov che infila a porta vuota. Sterile la reazione dei padroni di casa, Hulk è evanescente, Witsel non appoggia con continuità l’azione offensiva. Meno inaspettato, allora, lo 0-2 che arriva poco prima dell’intervallo: Milic si invola sulla sinistra, cross basso per Halachev che anticipa Criscito sul secondo palo e sigla il raddoppio. Spalletti prova a dare la scossa nell’intervallo, fuori Arshavin e Zyryanov dentro Faizulin e Shatov ma la musica non cambia. Gli ospiti non si scompongono, difendono con ordine e concedono solo qualche mischia su calcio piazzato. Pletikosa, comunque, quasi non deve compiere interventi di rilievo fino al termine. Finisce tra i fischi del Petrovskiy: in Champions, contro l’Atletico Madrid, servirà tutto un altro Zenit per continuare a sognare la qualificazione agli ottavi.