Borussia-Bayern: il romanzo della sfida che ha conquistato l’Europa

BORUSSIA-BAYERN: IL ROMANZO DELLA SFIDA CHE HA CONQUISTATO L’EUROPA – Nel mondo del calcio esistono partite che, al di là della nazione dove vengono disputate, accendono la fantasia degli appassionati della “Dea Eupalla”.  In Spagna la sfida più attesa è, per definizione, Real Madrid-Barcellona, il “Clasico” che tutto il mondo attende e che, spesso, decide le sorti della Liga. Nella terra dei tulipani, invece, il De Klassieker è Ajax-Feyenoord, sfida fra le squadre di Amsterdam e Rotterdam, in Francia esiste “Le Classique” (O. Marsiglia-Paris St. Germain), mentre in Portogallo il rito della super-sfida viene celebrato con la messa in scena di Porto-Benfica, più comunemente definito “O Clássico“. Ma non esistono solo i “classici” o i cosiddetti “Superclásico” (come dimenticarci dell’infuocato Boca-River o di Colo Colo-U. de Chile). In Inghilterra e in Italia, infatti, le partite fra i clubs più prestigiosi vengono definiti “derby nazionali” (Manchester United-Liverpool derby d’oltremanica, Juventus-Inter derby dello stivale). E anche in Scozia il celebre Celtic-Rangers, match che vede opposti – con una definizione forse un po’ arcaica – protestanti e cattolici, viene ribattezzato “Old Firm”.

DERBY DI GERMANIA O “CLASICO TEDESCO”?– E in Germania? I derby, specie regionali, non mancano di certo, e spesso rappresentano fonte di preoccupazione dal punto di vista dell’ordine pubblico. Ma un vero e proprio derby nazionale, o un “classico”, non è mai stato sancito. Colpa o merito, dipende dai punti di vista, del Bayern Monaco, che da sempre domina la scena nazionale e non ha mai trovato una rivale che le potesse tenere testa nel corso dei decenni. Negli ultimi vent’anni, però,  una rivale in grado di mettere i bastoni fra le ruote alla super corazzata bavarese è esistita, anche se il “disturbo” è stato  intermittente. Quella squadra è, ovviamente, il Borussia Dortmund, capace di conquistare il titolo di campione nazionale per cinque volte nell’ultimo ventennio ( unica squadra ad aver opposto un minimo di resistenza al Bayern, trionfatore  dodici volte) ed in grado di centrare la qualificazione alla finale di Champions per ben due volte (vincendola addirittura a Monaco di Baviera). Ma quando è nata la rivalità fra Roten e Schwarzgelben?

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Gerd Müller, mattatore assoluto del “massacro” del Grunwald.

IL “MASSACRO” DEL GRUNWALD E L’ONTA DELLA ZWEITE– Quando esplose il fenomeno Bayern, ovvero all’inizio degli anni ’70, il Borussia Dortmund attraversò la fase peggiore della sua storia. I gialloneri, infatti, vivacchiavano stabilmente nei bassifondi della Bundesliga, e nella stagione 71/72 retrocedettero addirittura nella Regionnalliga West, seconda serie tedesca, dove restarono per ben quattro anni. Nella disgraziatissima stagione della retrocessione, il Borussia Dortmund subì una delle sconfitte più cocenti della sua storia perdendo 11-1 al Grünwald di Monaco. Emblematica la dichiarazione rilasciata qualche anno più tardi dal mediano Werner Lorant, che fu sostituito al quarantesimo con il Bayern in vantaggio di tre reti: ” Uscii dal campo molto contrariato per la sostituzione, ma col senno di poi posso ritenermi soddisfatto di non aver partecipato a quel massacro“. Il primo tempo si concluse con il Bayern in vantaggio 4-0, mentre nella ripresa il Borussia venne spazzato via dal ciclone rosso (da sottolineare il poker messo a segno del leggendario Gerd Müller). La seconda metà degli anni settanta, quelli che videro il Borussia nuovamente nella massima serie, furono all’insegna di una Bundes particolarmente incerta, anche se le rivali dei bavaresi corrisposero  ai nomi di Gladbach, Colonia e, soprattutto, Amburgo, rivalità, quest’ultima, che contraddistinse anche buona parte degli anni ottanta. Le sfide fra le due società, quindi, non furono particolarmente “accese”: il Borussia, nonostante il pronostico avverso, non venne mai sconfitto al Westfalen (dove conquistò due successi e due pareggi), mentre il Bayern ottenne  tre vittorie interne ed una clamorosa sconfitta nell’anno del ritorno in Bundesliga del BvB.

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Il trionfo del BvB nella Coppa di Germania 1989

DOMINIO BAVARESE E LENTA PROGRESSIONE SCHWARZGELBEN– Gli anni 80′ si rivelarono un decennio di “assestamento” per il Borussia, che – a parte un paio d’annate – mantenne la categoria senza particolari problemi. La stagione 88-89  fu, senz’ombra di dubbio, la più positiva del decennio, grazie alla conquista del quarto posto in campionato e della Coppa di Germania, trofeo che tornò nella bacheca del Westfalen dopo ben trentaquattro anni. Nella stessa epoca, il Bayern Monaco vinse sei Bundes, tre coppe nazionali e conquistò, nel 1987,  il secondo posto in Coppa dei Campioni, punito nella finale del Prater dal Porto di Madjer, autore di una prodezza che gli valse il soprannome di “Tacco di Allah”.  La prima metà degli anni 80 rispettò il canovaccio del decennio precedente: il Borussia mantenne l’imbattibilità interna, mentre all’Olympiastadion dominò il Bayern. I risultati cambiarono sorprendentemente nella seconda parte del decennio, con il Bayern che ottenne i tre punti in un solo scontro diretto interno e il Borussia mai vittorioso al Westfalen.

 

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Anni 90′: sale la tensione fra FCB e BVB

L’ANTAGONISMO ENTRA NEL VIVO: DOPPIETTA BVB IN BUNDESLIGA– La rivalità vera e propria esplose negli anni 90′. Il Borussia entrò finalmente nel “gotha” del calcio tedesco, e nel 1992 ottenne  un secondo posto  rocambolesco: la squadra di Hitzfield, al termine di un’avvincente “corsa a tre” con Eintracht Francoforte e Stoccarda, ebbe la peggio nei confronti del Vfb Stuttgart solo per la discriminante della differenza reti ( +30 per la squadra sveva, +19 per la compagine della Ruhr); il Bayern, invece, ottenne un deludente decimo posto (peggior risultato degli ultimi trentacinque anni). Il Borussia, a trentadue anni di distanza dall’ultimo titolo, vinse la Bundesliga nel 1995, al termine di un campionato – l’ultimo con i due punti per vittoria – che lo vide duellare con il Werder Brema fino all’ultima giornata, mentre il Bayern chiuse al sesto posto a sei punti di distanza dalla capolista. L’anno successivo è  quello che, con ogni probabilità, diede il via alla rivalità fra Roten e Schwarzgelben. Il Borussia, allenato da Hitzfield, e il Bayern, guidato da Rehhagel, diedero vita ad un appassionante duello. I bavaresi, nello scontro diretto del 30/3/96, batterono  il Borussia all’Olympiastadion grazie ad un gol di Scholl e si portarono ad un solo punto dalla compagine giallonera, riaprendo, di fatto, un campionato che sembrava chiuso. Nelle cinque giornate successive, però, la squadra bavarese inanellò – ad eccezione del vittorioso Sud-Derby di Stoccarda – una serie di risultati negativi, che causarono l’esonero di Rehhagel e l’approdo in panchina di Beckenbauer. Alla fine della stagione, il Borussia conquistò il secondo Meisterschale consecutivo lasciando il Bayern, che si consolò con la conquista della Coppa Uefa,  a sei lunghezze di distacco.

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Chapuisat e Babbel impegnati nella sfida di Champions del 98.

DERBY TEDESCO IN SALSA ITALIANA: E’ SUPERSFIDA IN CHAMPIONS– Nella seconda parte dell’ultimo decennio del secolo scorso, la rivalità si spostò dalla Germania in Europa. Il Borussia Dortmund, terza squadra tedesca nella storia della competizione, vinse la Champions League a Monaco di Baviera  nel 1997, dopo aver eliminato il Manchester United in semifinale e battuto la Juventus (all’epoca campione in carica) nella finalissima. La stagione 97-98, complice il successo in campionato dei bavaresi (memorabile un Borussia-Bayern terminato 1-1, reso celebre da uno scontro piuttosto acceso fra Andy Möller e Lothar Matthäus e da uno dei pochi gol messi a segno da Rizzitelli con la maglia del FCB), vedrà le due squadre prender parte alla massima manifestazione europea. Le due formazioni, dopo aver superato brillantemente il primo turno (girone all’italiana), si ritrovarono opposte in un quarto di finale ad alto contenuto agonistico che coinvolse, indirettamente, anche il calcio dello stivale vista la presenza di due tecnici italiani: Nevio Scala (che nel girone eliminò il “suo” vecchio Parma e a dicembre vinse l’Intercontinentale) alla guida del Borussia e Trapattoni al timone del Bayern. Il doppio confronto-  che si sviluppò con il  più classico dei canovacci tattici italiani (difesa a tre, libero e squadre ben coperte) –  si decise solo ai tempi supplementari della gara di ritorno grazie ad un gol di Chapuisat, che consentì al BvB di conquistare la semifinale (persa, poi, contro il Real Madrid di Jupp Heynckes). In campionato, invece, le cose andarono diversamente: il Bayern vinse il titolo, mentre il Borussia chiuse al decimo posto e, al termine della stagione, si separò consensualmente da Nevio Scala.

 

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Oliver Khan, uno dei protagonisti assoluti dell’incredibile match del 2001

BOTTE DA ORBI AD INIZIO 2000, POI IL DECLINO DEL BVB – Dopo alcuni anni di “pacificazione”, la sfida tornò a farsi elettrizzante all’inizio dello scorso decennio. Nella stagione 2000-2001, le due squadre si affrontarono al  Westfalen, a sole sei giornate dal termine, con il Borussia al secondo posto ad un solo punto dai bavaresi. La partita entrò nella memoria degli appassionati di Bundesliga come una delle più dure dalla storia: dodici cartellini gialli, tre rossi (due diretti),  Bayern costretto a giocare in dieci dal trentacinquesimo e addirittura in nove dal decimo della ripresa, mentre il Borussia restò in dieci solo nel finale di partita. A salvare i bavaresi fu un immenso Khan. Nel finale di partita ci fu una forte polemica fra Uli Hoeneß (oggi, come allora, dirigente del Bayern) e Sammer (a quei tempi allenatore del Borussia), attuali dirigenti della formazione bavarese. Il campionato si concluse in maniera rocambolesca, con il Bayern che vinse il titolo all’ultimo secondo grazie al pareggio di Amburgo. L’annata successiva fu altrettanto coinvolgente e vide le due compagini lottare con il Bayer per la conquista del Meisterschale. Ad essere decisiva, come l’annata precedente, fu ancora Amburgo: il Borussia, alla penultima, espugnò il campo dei Rothosen  e, complice il clamoroso k.o. del Bayer a Norimberga, guadagnò il primo posto a discapito delle aspirine. Nell’ultima giornata di Bundesliga, la squadra di Sammer superò in scioltezza il Werder ed ottenne il sesto titolo nazionale,  il Bayern, invece,  chiuse al terzo posto a solo due lunghezze dal BvB.  Gli anni seguenti furono avidi di soddisfazioni per il Borussia, costretto a fare i conti con una difficile situazione finanziaria che, per poco, non le costò l’onta del fallimento. Le rivali del Bayern, almeno in terra tedesca,  furono il Werder (strepitoso “duplete” nel 2004), lo Stoccarda (campione nel 2007 al termine di un’avvincente corsa a tre con Schalke e Werder), e le eterne seconde Bayer Leverkusen e Schalke 04.  Dal 2002 al 2009 la superiorità del Bayern fu evidente e, per certi versi, imbarazzante, come confermano alcuni risultati piuttosto rotondi a favore dei bavaresi (due trionfi interni per 5-0 e un rotondo 5-1 al Westfalen nell’anno della finale di Champions persa contro l’Inter).

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Domani, ore 18,30, chi la spunterà?

L’ATTUALITA’– Tutto cambia  nel 2010, quando il progetto Klopp prende definitivamente quota. Siamo alla cronaca dei giorni d’oggi.  Le sfide fra le due compagini tornano ad essere appassionanti, vibranti ed incerte. Il Borussia conquista consensi in tutta Europa grazie ad un calcio spettacolare  fatto di fraseggi veloci in spazi stretti, ripartenze fulminanti e verticalizzazioni improvvise, mentre il Bayern, dopo due anni di dominio schwarzgelben, è tornato  a fare la voce grossa la scorsa stagione conquistando un “triplete” che resterà nella storia del calcio. Domani, al Westfalenstadion, andrà in scena la seconda sfida fra Klopp e Guardiola, duello che, probabilmente, terrà banco ancora per tanti anni. La prima sfida ha visto prevalere Jurgen che, al debutto ufficiale di Pep, rifilò un sonoro 4-2 al catalano, agitando le notti insonni di buona parte della tifoseria bavarese. Sono passati quattro mesi da quel 27 luglio. Il Bayern sembra essere tornato quello invincibile della scorsa stagione, mentre il Borussia ha convinto solo a tratti. E domani, viste le innumerevoli assenze in difesa (Subotic, Schmelzer e Hummels, con Durm probabilmente in panchina seppur in non perfette condizioni fisiche), il compito per il Borussia non sarà dei più semplici. Anche il Bayern dovrà fare a meno di alcuni uomini cardine come Ribery e Schweinsteiger, e di una valida alternativa come Shaqiri, mentre Boateng, nonostante un lieve acciacco accusato nella sfida di Wembley, dovrebbe essere del match. Definirlo o meno “derby di Germania” (o “classico tedesco”) sarà solo la storia a dirlo: vent’anni di rivalità, perlopiù ad intermittenza, sono troppo pochi per poterlo definire tale. In questo momento, però, ci sono ben poche sfide a livello mondiale ad avere lo stesso fascino. A questo punto resta da fare un’unica cosa:  aspettare le 18,30 di domani, sedersi sul divano e godersi lo spettacolo del Westfalenstadion. Viel Spaß!

LE PROBABILI FORMAZIONI DI DOMANI

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