SVEZIA-PORTOGALLO 2-3 – Due sportivi, due ragazzi, per il calcio vanno pazzi. No, non stiamo parlando di Holly e Benji, amato cartone giapponese degli anni 80′, ma di Zlatan e Cristiano, assoluti protagonisti – come era preventivabile alla vigilia – della sfida di Solna. Alla fine a spuntarla è stato CR7, anche se sarebbe lecito chiedersi cosa sarebbe successo a parti invertite, ovvero con Ibra in maglia lusitana e Ronaldo con quella scandinava. D’accordo, il calciatore delle Merengues è in questo momento il più forte di tutti, ma è stato aiutato da una squadra compatta, dotata di un più che discreto tasso tecnico ed in grado, soprattutto, di supportare al meglio il proprio capitano. Al contrario, la Svezia ha palesato un’organizzazione di gioco alquanto approssimativa ed evidenti limiti tecnici colmati, solo in parte, dalla grandezza del proprio leader e da qualche spunto sulla fascia di Kačaniklić. Ma la partita, nonostante il dominio lusitano, è stata incerta fino ad un quarto d’ora dal termine, e ha riservato emozioni a go-go che vale la pena rivivere.
Le squadre si presentano sul rettangolo di gioco con una sola novità rispetto al match d’andata, con il Portogallo che schiera Almeida al posto di Postiga, leggermente acciaccato al termine dell’incontro di Lisbona. L’avvio di partita è all’insegna del tatticismo esasperato, con i lusitani meglio nel palleggio ma incapaci di creare grattacapi ad una Svezia molto guardinga a dispetto del gol di svantaggio. La prima occasione da gol, al quarto d’ora, capita sulla testa di Bruno Alves, che costringe Isaksson ad un vero e proprio miracolo. Il quarto d’ora successivo vede gli ospiti padroni indiscussi dal campo, ma le occasioni da gol latitano. Ibra predica nel deserto, costretto spesso a tornare a metà campo per dare fosforo ed inventiva alla sterile manovra scandinava. Il dominio dei lusitani si fa concreto nell’ultima parte del primo tempo. Sono ben tre, infatti, le occasioni create dagli uomini di Bento, vicini al gol in due circostanze con CR7 (bloccato da Isaksson nel primo caso, troppo precipitoso, nel secondo, in anticipo su Lustig) e in una, clamorosa, con Almeida, che sciupa da posizione particolarmente vantaggiosa. Solo nel finale di frazione la Svezia si fa viva in attacco, ma Kallstrom prima ( bravo Rui Patricio sulla conclusione dell’ex O.L.) e Ibra poi (pessima conclusione da posizione abbastanza favorevole), non riescono a scardinare la saracinesca portoghese.
La ripresa prende avvio con una novità in casa svedese: fuori Elm, dentro Svensson. La prima palla-gol del secondo tempo occorre al quarto minuto a favore dei padroni di casa, ma Rui Patricio è bravissimo ad opporsi a Larsson. Sessanta secondi dopo, però, Ibra&C. vanno sotto: Cristiano Ronaldo, approfittando della maldisposta retroguardia locale, chiude un ficcante contropiede con un sinistro su cui Isaksson nella può. Il gol del fuoriclasse portoghese sembra addormentare il match. La Svezia, forse oppressa dal fardello dei tre gol da realizzare per accedere al mondiale, non fa nulla per ribaltare il risultato, mentre il Portogallo sembra in grado di controllare agevolmente. I campioni, però, sono tali perché, quando meno te lo aspetti, sanno inventare e cambiare le sorti di una partita. E Ibra, che un campione lo è, ribalta la situazione in quattro minuti: al ventitreesimo, da calcio d’angolo di Kallstrom, batte sul tempo Bruno Alves ed insacca nell’angolino con un preciso colpo di testa, mentre al ventisettesimo s’inventa una punizione al fulmicotone che batte Rui Patricio sul palo di competenza. La Friends Arena di Solna è una bolgia. Ma la gioia, per gli svedesi, è di breve durata. A dodici dal termine, con la Svezia completamente sbilanciata alla ricerca del “gol-qualificazione”, Almeida lancia in profondità Cristiano Ronaldo, che in contropiede trafigge per la seconda volta l’estremo difensore avversario. Passa solo un giro di lancette e l’ex ala destra dello Sporting va ancora in gol: perfetta rasoiata di Moutinho per CR7, che taglia in due la fragile difesa avversaria, supera Isaksson ed insacca di destro a porta sguarnita. E’ la parola fine. Gli ultimi dieci minuti, infatti, vedono la Svezia soccombere, mentre CR7 va vicino al gol in altre due circostanze. Il risultato non cambia: Portogallo batte Svezia 3-2. Anche se per molti sarebbe più corretto scrivere: Cristiano Ronaldo batte Ibrahimovic 3-2.