Barcellona, analisi di una rivoluzione. Addio al “falso nueve”? Ecco i nomi caldi per l’attacco

Il suo Barcellona, più che bello e narciso, è pragmatico e oltremodo cinico. Gerardo “El Tata” Martino sa che non potrà mai scalzare dal cuore dei tifosi Pep Guardiola, non è il suo obiettivo. A Barcellona il calcio è diventato una forma d’arte, vincere non basta. Bisogna dare spettacolo, bisogna giocare un calcio bello e ricco di virtuosismi. Lui, però, è un sanguigno, un allenatore vecchio stampo e sa bene che tutto ciò è vero, ma non è tutto.

Ebbene nel calcio vincere non è importante, è l’unica cosa che conta anche a Barcellona. Il modello Guardiola ha fatto il suo tempo, gli avversari hanno imparato a prendere le giuste contromisure e soltanto i colpi di genio dei vari Messi e Iniesta sono riusciti a coprire gli evidenti difetti di un gioco che funziona fino a quando la condizione atletica consente ritmi disumani.

Martino ha dato avvio ad una rivoluzione che pian piano si sta dimostrando radicale. Le critiche di certo non mancano, ma i risultati parlano chiaro e il tecnico argentino possiede la giusta personalità per perseguire coraggiosamente il suo progetto. Conquistato il cuore dei veterani argentini, Mascherano e Messi, la fiducia del gruppo è stata una logica conseguenza.

La rivoluzione prevede l’inserimento di un centravanti di ruolo nella squadra in cui è nato il concetto di “falso nueve”. Martino vuole maggiore peso offensivo per trovare il bandolo della matassa in quelle partite che possono essere risolte con una mischia o un colpo di testa di un rapace dell’area di rigore.

Il sogno sarebbe Lewandoski, che, però, sembra si sia già promesso al Bayern Monaco. Agüero non sarebbe un ripiego, ma occhio anche ai vari Klose, Drogba e Džeko. La caccia al centravanti è cominciata, presto il “falso nueve” sarà un dolce ricordo.