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Rubin Kazan-Wigan 1-0: Kuzmin regala la vittoria ad un Rubin troppo narcisista

Nella gara del Centralny Stadion di Kazan tra i padroni di casa del Rubin e gli inglesi del Wigan si decideva gran parte delle sorti del girone D non soltanto in ottica primato, ma anche in chiave qualificazione. Nella gara di andata chi pensava ad uno scontro tra Davide e Golia è rimasto deluso. Gli inglesi, nonostante siano l’unica squadra di questa edizione di Europa League a non militare nel massimo campionato del proprio paese, si sono dimostrati un osso duro per tutti ed arrivano in Russia per operare il sorpasso. L’insidia è, però, dietro l’angolo perché, in caso di sconfitta e contemporanea vittoria del Maribor in casa contro lo Zulte Waregem, gli sloveni potrebbero, a loro volta, superare gli uomini di Coyle, portandosi al secondo posto. Certamente una vittoria garantirebbe ai padroni di casa la quasi matematica certezza del primato in classifica. E’ per questo che Gurban Berdiýev sceglie di mandare in campo la migliore formazione possibile, considerate le assenze pesanti dello spagnolo Marcano in difesa, di Karadeniz a centrocampo e Rondón in avanti. Dal canto suo, Coyle manda inizialmente in panchina il centrocampista scuola Manchester United Nick Powell, autentico trascinatore del Wigan con le tre pesantissime reti siglate nel girone di andata.

I padroni di casa partono subito forte surclassando il Wigan non soltanto sul piano tecnico, ma anche sotto il profilo del ritmo. Al 22’ il Rubin capitalizza la supremazia territoriale: Kuzmin, servito da Natcho, lascia partire un bolide da posizione defilata e trafigge l’estremo difensore inglese Nicholls. Lo svantaggio scuote gli ospiti ed Espinoza capisce che deve rivitalizzare la manovra dei suoi con le proprie doti tecniche. La reazione d’orgoglio degli inglesi produce effetti in termini di furore agonistico, ma non sotto il profilo delle occasioni da rete.

Durante l’intervallo il santone kazako Berdiýev catechizza i propri uomini che scendono in campo nella ripresa con lo stesso piglio con cui avevano iniziato la gara. Così si assiste ad un vero e proprio monologo dei padroni di casa che, però, si specchiano un po’ e sciupano troppo facendo infuriare il proprio allenatore. Al 84’ gli inglesi vanno vicinissimi al pareggio: Espinoza pennella un cross in mezzo, ma l’incornata di Jordi Gómez centra in pieno la traversa. Il forcing finale degli ospiti non produce gli effetti sperati e Berdiýev può sorridere. Il suo Rubin, un po’ sprecone e tanto narciso, con questa vittoria ha quasi ipotecato qualificazione e primato, confermando l’imbattibilità casalinga che dura da ben 23 gare in campo europeo.

Pietro Distefano

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