CHAMPIONS LEAGUE ZENIT PORTO – Posta in palio altissima al Petrovskij. Zenit e Porto, separate da un solo punto in classifica, si giocano il secondo posto del gruppo C alle spalle dell’Atletico Madrid. La squadra di Spalletti, nonostante le iniziali difficoltà nel girone, può contare su due risultati utili su tre, forte dello 0-1 rifilato ai portoghesi due settimane fa. Il Porto proprio a causa di quella sconfitta è con le spalle al muro e solo una vittoria in terra russa permetterebbe agli uomini di Paulo Fonseca di effettuare il contro-sorpasso in classifica. La tensione in campo è palpabile fin dai primi minuti. Le due squadre si temono e si studiano, rintanandosi nelle battute iniziati del match nelle proprie metà campo.
La prima emozione arriva solo al ventesimo minuto, quando Varela, dopo una corta respinta della difesa avversaria, calcia di sinistro spedendo il pallone di poco alto sulla traversa. Alla prima vera azione manovrata del Porto la partita si sblocca. Azione prorompente di Danilo sulla fascia destra, che con un ottimo cross trova la testa di Lucho Gonzalez che insacca lo 0-1 punendo Lodigin, colpevole di aver calcolato male la traiettoria della sfera. Passano solo due minuti e sembra piovere sul bagnato per i padroni di casa. Il talentuoso Danny è costretto a lasciare il campo per noie muscolari, lasciando il posto a Sasha Kerzakhov. E proprio nel momento di maggior difficoltà dello Zenit, arriva il gol del pareggio. Un innocuo passaggio filtrante di Shirokov si trasforma in un assist per Hulk, che approfitta di un’incomprensione tra Alex Sandro e Helton depositando in rete il gol del 1-1.
L’ equilibro torna a regnare sulla partita. L’ unica occasione da gol prima dell’intervallo capita sulla testa di Jackson Martinez, che devia un tiro-cross di Josuè non angolando però abbastanza la conclusione, facilitando l’intervento del numero uno di casa. Si va quindi negli spogliatoi sul risultato di parità. La ripresa parte con un altro piglio. Lo Zenit diventa assoluto padrone del match, e con Shatov si rende subito pericoloso al minuto 49. Ma l’occasione d’oro per il gol del vantaggio arriva al cinquantunesimo: azione di Shirikov sulla fascia sinistra, che crossa verso l’area, ma il suo traversone è interrotto subito dal braccio di Otamendi. L’arbitro non ha dubbi, calcio di rigore per lo Zenit. Dal dischetto si presenta Hulk, che però calcia malamente alla destra di Helton, che intuisce e blocca senza difficoltà.
Entrambe le squadre vogliono i tre punti. Il Porto ci prova da fuori con Jackson Martinez, ma la sua conclusione è deviata in angolo da Lodigin. Per lo Zenit invece è il subentrato Arshavin ad avere una clamorosa occasione a tu per tu con il portiere ospite, che però neutralizza con i piedi la sua conclusione. La fine della partita si avvicina sempre più, e nemmeno gli ultimi e disperati tentativi di Hulk e Varela servono a modificare il risultato. Finisce uno a uno. Lo Zenit conserva la seconda posizione in classifica mentre il Porto continuerà ad inseguire la qualificazione nelle restanti due partite contro Atletico e Austria Vienna.
ZENIT (4-3-2-1): Lodigin – Ansaldi – Hubocan – Lombaerts – Criscito – Shirokov – WItsel – Faizulin – Danny – Shatov – Hulk
PORTO (4-3-3): Helton – Danilo – Otamendi – Mangala – Alex Sandro – Fernando – Lucho – Defour – Varela – Josuè – Martinez