CHAMPIONS LEAGUE BARCELLONA MILAN – Quando ci sono le occasioni importanti è buona abitudine lucidare l’argenteria e al Camp Nou stasera ne abbiamo tantissima. Bacheche luccicanti, due club che hanno marchiato epoche di calcio europeo, Barcellona e Milan. Questo scontro è ormai una consolidata abitudine della Champions League, l’urna si diverte a incrociare i destini di queste due regine. Precedenti a favore dei blaugrana, ma occhio perché il Milan ha vinto quando c’erano in palio i trofei, come quella Coppa Campioni conquistata al termine di una prova sfavillante. E’ la serata dello scintillìo, non brillantissima la forma di Messi e manca un altro uomo atteso, Balotelli, che al pronti-e-via si accomoda in panchina. Allegri opta per una formazione votata al sacrificio, con Poli in mezzo al campo e farsi valere sugli inserimenti. Rossoneri in maglia bianca, tanti dolci ricordi per i tifosi che con questa casacca hanno vissuto le notti europee più entusiasmanti. L’Europa è l’ideale per dimenticare i problemi di un campionato pieno di difficoltà. Va in bianco anche Xavi sulla prima occasione da gol, la sua punizione non esce di molto ma Abbiati la battezza fuori in largo anticipo. E’ un avvio difficile per il Milan, la palla è saldamente tra i piedi catalani, Neymar è una mina vagante. Rossoneri rinchiusi nella propria tana, poche sortite per una boccata d’aria, l’armata del Tata continua a guadagnare metri.
Sbagliato in questa fase l’atteggiamento del centrocampo di Allegri, gestione della sfera mai pulita, i blaugrana una volta persa la palla ripiegano per riprendersela. Il popolo del Camp Nou capisce l’andazzo e fa da sottofondo alla manovra dei suoi intonando l’inno. Un attimo di tregua, ma guai ad abbassare la guardia, al minuto 21 il cross basso di Adriano attraversa tutto lo specchio, Sanchez non ci arriva per poco. Ci si mette pure Abbiati, retropassaggio di Mexes e il portiere prova a scavalcare l’ex Udinese con un pallonetto da censura. Per poco il cileno non punisce. La coppia Robinho-Kakà con il passare dei minuti inizia a farsi vedere, ma anche stavolta l’inerzia non cambia. Anzi, dopo la pioggia arriva la grandine, rigore molto dubbio concesso per un contatto tra Abate e Neymar. Il brasiliano ha la fama del cascatore e non ha fretta di smentirla. Messi trasforma, la folla lo acclama, lui ringrazia. I rossoneri provano a scuotersi, dopo una bella combinazione centrale Montolivo va al tiro, fuori di un po’ ma è già qualcosa. I pregi del Barcellona sono noti, altrettanto possiamo dire per i difetti del Milan che per quanto riguarda le palle inattive ha tanto da lavorare. Cinque minuti prima dell’intervallo la punizione di Xavi solca il cielo, il suo volo è deviato dalla testa di Busquets e la sfera atterra in rete. Dubbi circa la posizione del centrocampista, ma aspettarsi di lasciare tre uomini soli in area e non prendere gol è come credere a Babbo Natale. Potresti rimanerci male. Il Milan ha bisogno di un po’ di fortuna per rientrare in partita, la Dea Bendata si manifesta attraverso la deviazione di Piqué sul buon cross di Kakà.
Si è chiuso con una nota positiva per il Milan il primo tempo, si apre con un volto nuovo in campo il secondo. C’è Mario Balotelli, entrato al posto di un Robinho inconsistente. Le novità nono finiscono qui perché l’ingresso del numero 45 porta sul rettangolo verde un Milan nuovo, più propositivo e pericoloso nelle ripartenze. Annullato giustamente un gol al Barcellona per fuorigioco, Messi non protesta, Mascherano fa sentire i tacchetti a Super Mario. E’ il segno di una gara che potrebbe cambiare rotta, Iniesta non è chiaramente d’accordo e dal limite obbliga Abbiati a un grande intervento. Quella rossonera però è tutta un’altra squadra rispetto ai primi 45, come già detto molto del merito va a Balotelli che al 64esimo si fa largo sulla destra e mette una palla sfiziosa in mezzo, Kakà non trova lo specchio. Ancora Mario a creare problemi, Mascherano deve rifugiarsi in corner per impedirgli di raggiungere il cross di Emanuelson. Il Barcellona riprende in mano la manovra e crea occasioni a ripetizione, show-time: Neymar si prende i riflettori e dà spettacolo, salta tutta la difesa ma fallisce il tiro. Il pubblico comunque apprezza e lo applaude come avesse segnato. Entra Birsa al posto di Poli a un quarto d’ora dal termine, Abbiati si esibisce in un altro mezzo miracolo, Sanchez imbeccato da Messi trova il portiere a dirgli no. Applausi scroscianti per Iniesta, che lascia spazio a Fabregas. E’ un Messi distratto stando a quanto si legge sulla stampa spagnola, non sembrerebbe a giudicare dalla della azione che confeziona al minuto 83 con la preziosa collaborazione di Cesc, conclusione sotto la traversa dove Abbiati non può arrivare. Finisce 3-1, forse un passivo troppo pesante per il Milan del secondo tempo. Quello visto nel primo invece merita senza dubbio la sconfitta, se poi ci si mette anche una certa Pulce, gigante quando serve, la squadra di Allegri può fare ben poco. I limiti non svaniscono ma ci sono segnali positivi da cogliere per il Diavolo, che stasera ha provato a far la pentola ma il coperchio difensivo non c’è.