CHAMPIONS LEAGUE PORTO ZENIT – Il Big Match tra Porto e Zenit si conclude con la vittoria ospite per 1-0, lo Zenit sale così al secondo posto del girone con 4 punti resta invece fermo a 3 il Porto. La partita si apre con l’espulsione del centrocampista del Porto Hector Herrera, dopo soltanto 6 minuti prende due cartellini gialli e lascia i portoghesi in 10 uomini; il numero 16 prima commette fallo e poi si stacca in anticipo in barriera doppio giallo per lui mostratogli dal direttore di gara Tagliavento. Lo Zenit inizialmente sfrutta bene la superiorità numerica e si presenta in costante pressione offensiva, il team russo sfiora la rete in diverse circostanze la più clamorosa con il brasiliano Hulk che da posizione defilata conclude di poco fuori. Dopo il ’17 l’allenatore del Porto riesce ad accomodare la sua squadra, e incredibilmente è proprio la formazione campione di Portogallo a tenere il pallino del gioco, nonostante l’uomo in meno, dato che evidenzia l’ottima gara del Porto è il possesso palla che premia i portoghesi rispetto ai russi al termine della prima frazione di gioco. L’opportunità più importante per i padroni di casa è il palo colpito da Lucho Gonzalez con una bella conclusione dal limite dell’area di rigore.
La ripresa si apre con il Porto che cambia Lica con Silvestre Varela, il mister cerca quindi di migliore la qualità offensiva della squadra visto che le occasioni non mancano ai padroni di casa. Deludente invece vedere lo Zenit in 11 contro 10 subire le iniziative avversarie e non riuscire ad impensierire in maniera pericolosa il portiere Helton, esclusa l’occasione capitata ad Hulk a tu per tu con il portiere nella quale l’estremo difensore brasiliano si supera deviando in calcio d’angolo, l’azione nasce da un grave errore del difensore del Porto Otamendi. Dopo il minuto numero 60 la squadra di casa cala fisicamente – normale dopo quasi tutta la partita in 10 uomini – e il pallino del gioco viene preso dai russi, che però non riescono a costruire particolari opportunità, solo uno sterile giro palla. L’occasione per il vantaggio è ancora del Porto al minuto 79 quando Varela calcia da fuori area e trova la traversa a negargli la gioia del goal. Passano soltanto 6 minuti e dalla parte opposta arriva il vantaggio dello Zenit, la rete porta dal firma del bomber russo Kerzhakov ( entrato nella ripresa per uno spento Shirokov ) – ben assistito dal brasiliano Hulk: il numero 7 dalla fascia destra con il suo sinistro disegna un bellissimo cross per la testa del bomber della nazionale russa che la mette alle spalle di Helton. Non bastano i minuti finali al Porto per agguantare il pari – risultato che probabilmente sarebbe stato più giusto – nemmeno i 7 minuti finali di recupero assegnati dall’arbitro Tagliavento per l’intervento dello staff medico russo per soccorrere il proprio portiere Lodygin.