SPAGNA GEORGIA. Missione compiuta. Non che ci fossero dubbi, ma la Spagna ha battuto la Georgia e conquistato la qualificazione diretta ai Mondiali in Brasile del 2014, finendo per vincere il Gruppo I precedendo la Francia, costretta agli spareggi. Ad Albacete è tornata la nazionale campione di tutto, dopo le ultime – opache – prestazioni: il punteggio finale dice poco sul dominio assoluto, condito dalla giusta dose di spettacolo, degli iberici. Alla fine hanno deciso Negredo, sempre più il centravanti di questa nazionale, e Mata. Ma Del Bosque, stasera, ha ottenuto importanti risposte un po’ da tutti, a partire dai meno utilizzati come Juanfran, Moreno e Jesus Navas.
I primi 20 minuti sono tambureggianti: Jesus Navas è una saetta sulla destra, crea pericoli ad ogni discesa e manca almeno un paio di buone occasioni. Iniesta, idolo di casa, è ispiratissimo, Xavi e Busquets prendono sul serio l’impegno contro i deboli georgiani. Piqué e Ramos giocano praticamente a ridosso della trequarti avversaria, il povero Loria vede palloni spuntare da ogni angolo ma ne approfitta per mettere in mostra le sue, importanti, qualità. Il pubblico va in visibilio su una stupenda rovesciata di Negredo, dal limite dell’area, che il portiere avversario devia sul fondo con le punte delle dita. Insomma, uno show. Il vantaggio, come poteva essere diversamente, è frutto di una grandissima azione: triangolo Pedro-Iniesta, don Andres mette in mezzo di prima e Negredo – che momento dell’attaccante del Manchester City! – insacca con un tocco morbido. I padroni di casa rallentano un filo i ritmi, la Georgia approfitta per uscire dalla tana e mette i brividi dopo la mezz’ora: Casillas, tornato titolare, compie un grande intervento sulla conclusione di Dvaslishvili. Prima dell’intervallo Ramos sfiora il raddoppio di testa, Negredo colpisce un palo in scivolata, a porta sguarnita. Albacete si spella le mani con gli applausi.
Molto più tranquilla la ripresa. Negredo va vicino alla doppietta per due volte, lo stesso Navas manca di un soffio la deviazione vincente su un tiro deviato di Iniesta. A metà del secondo tempo è Mata a mettere al sicuro il risultato: il fantasista del Chelsea risolve una mischia in area di rigore e si candida a un ruolo sempre più da protagonista per i prossimi Mondiali. Manca solo il gol di Iniesta per completare la festa ma Del Bosque decide di concedergli la standing ovation e sostituirlo. L’ambiente è bellissimo, il nuovo entrato Koke va vicinissimo al 3-0, che sarebbe stato un giusto premio all’impegno mostrato dalle furie rosse fino al 90′. Ma Del Bosque può essere contento: questa Spagna non è affatto sazia, il mondo e la storia sono avvisati.