HANNOVER-HERTHA 1-1 – Venerdì d’autore in Bundesliga, dove si sfidano la quarta e la quinta forza del torneo. La squadra di casa, fin qui sempre vincente fra le mura amiche (quattro successi in altrettanti match disputati), non può contare sulla punta di diamante Diouf, mentre nelle fila berlinesi Ben Hatira gioca alle spalle dell’unica punta Ramos, con Ronny che si accomoda in panchina. L’inizio di partita è al piccolo trotto, con le squadre che si studiano e non creano significative palle gol. Al diciannovesimo, finalmente, l’Hertha da il primo squillo al match con Hosogai, autore di un tiro dalla media distanza che si spegne fuori di poco alla destra di Zieler. Gli ospiti, sessanta secondi dopo, vanno ancora vicini al gol; il tiro di sporco di Schulz, però, viene respinto da Zieler. L’Hannover non sta a guardare e risponde, due minuti più tardi, con un tiro da posizione invitante di Stindl deviato in corner da van den Bergh. Ed è proprio dal susseguente corner che l’Hannover sblocca il match grazie ad un bel sinistro di Schulz, che raccoglie un rinvio di testa di Hosagai e batte imparabilmente Kraft. Il prosieguo del primo tempo non regala grandi occasioni da gol, e viene contraddistinto da numerose interruzioni a causa dei frequenti falli a centrocampo; in uno di questi, a pochi minuti dalla fine del primo tempo, ha la peggio Ya Konan, che non rientrerà in campo nella ripresa.
Avvio di ripresa di chiara marca capitolina. Gli uomini di Luhukay reclamano due calci di rigore nei primi dieci minuti, ma se il fallo ai danni di Langkamp (cinturato nettamente in piena area di rigore) appare evidente, altrettanto non si può dire sul presunto contatto fra Sakai e Ramos al limite dell’area di rigore. Al dodicesimo, i berlinesi vanno vicinissimi al gol: Marcelo si fa rubare palla da Ramos, il colombiano penetra in area di rigore e serve un delizioso assist per Ben Hatira, ma il numero dieci berlinese, solo davanti a Zieler, colpisce il palo. Il dominio ospite è strabordante, ma la mira degli avanti di Luhukay non è delle migliori. A venti dal termine, Schulz s’inserisce in area di rigore, mette un pallone in mezzo che attraversa l’intero specchio della porta senza essere deviato in rete dai compagni di squadra. Passano pochi istanti ed è il turno di Ramos che, servito in maniera splendida da Skjelbred, fallisce indisturbato davanti a Zieler. Sembra una serata stregata per l’Alte Dame. Ma all’ottantesimo il subentrato Ronny, entrato sul rettangolo di gioco da pochi secondi, s’inventa una splendida e potente punizione d’esterno sinistro, che s’infila imparabilmente in prossimità dell’incrocio dei pali. Nel finale, l’Hannover si fa nuovamente vivo nell’area di rigore, ma Kraft è bravissimo a deviare – con un fantastico colpo di reni – un insidioso colpo di testa di Sobiech.
Il pareggio va stretto all’Hertha, che ha mostrato ancora una volta di che pasta è fatto. Non è affatto facile, infatti, mettere alle corde l’Hannover alla HDI-Arena, terreno dove i sechsundneunzig raccolgono, storicamente, la stragrande maggioranza dei propri punti. La squadra di Slomka, orfana davanti di Diouf, ha messo in evidenza alcuni grossi limiti difensivi, ma giocare al centro con Marcelo ( giocatore dalle doti tecniche limitate e molto scarso a livello tattico) e Schulz (un terzino di ruolo), non giova di certo ai sechsundneunzig.