REAL MADRID COPENAGHEN. Non sarà di certo una partita al Bernabeu contro il Copenaghen a rivalutare i primi centro giorni di Carlo Ancelotti al Real Madrid; ma, complice anche il pari tra Juve e Galatasaray, almeno la qualificazioni agli ottavi è già ipotecata. Secco 4-0 ai danesi, rispondono così le merengues alla clamorosa sconfitta di sabato scorso nel derby con l’Atletico. Non che abbia incantato, soprattutto nel primo tempo, ma il Madrid pone subito le basi per uscire dalla prima mini-crisi della stagione, soprattutto in termini di gioco.
Come promesso, Ancelotti schiera Casillas in porta in Champions; in campo, dal primo minuto, vanno anche Varane e Marcelo entrambi al rientro da infortuni. Il tecnico italiano vira sul 4-3-3, Isco è relegato in panchina, Di Maria – suo fedelissimo – fa parte del tridente con Ronaldo e il “caso umano” Benzema. Inizio lentissimo, ritmo basso e Ronaldo insolitamente lezioso; il portoghese cerca la giocata a tutti i costi, il Bernabeu quasi si spazientisce. I danesi se ne stanno buoni in difesa, Solbakken spera nel secondo miracolo della stagione. Al primo tiro nello specchio della porta, Real in vantaggio: cross di Marcelo, uscita a vuoto di Wiland (proprio l’uomo dei miracoli contro la Juve), CR7 insacca di testa a porta sguarnita. Il Bernabeu non si scalda, il Madrid non trascina nemmeno dopo il vantaggio. Anzi, poco prima dell’intervallo, il Copenaghen sfiora il pari: Casillas esce malissimo su calcio d’angolo, Jorgensen di testa colpisce la traversa interna. Il pallone sbatte sulla gamba di Modric, ballando sulla linea di porta, il croato riesce a spazzare. Meglio tornare negli spogliatoi.
E’ Di Maria il protagonista assoluto nella ripresa, giustificando una volta di più la totale fiducia riposta in lui da Ancelotti. L’asso argentino al 65′ è protagonista di una spettacolare rabona, l’assist per Ronaldo è perfetto: il lusitano segna ancora di testa, quinto gol in due partite di Champions. La scena è tutta, però, per Di Maria che corona la sua splendida serata con una doppietta: prima infila Wiland con un gran sinistro a giro dal limite, poi nel recupero arrotonda favorito anche dal tenace pressing di Morata. Prima, però, è anche Casillas a prendere gli applausi del Bernabeu: il portiere riscatta l’errore del primo tempo con due grandi interventi. “Iker, Iker” risuona nello stadio capitolino. Come i fischi, per la verità mescolati per una volta ad applausi, a Benzema. Arriveranno giorni migliori.