ARSENAL NAPOLI. Bastano venti minuti all’Arsenal per sbarazzarsi del Napoli più brutto della stagione. I gunners confermano l’eccezionale stato di forma travolgendo, forse anche più di quanto non dica il punteggio finale, gli uomini di Benitez (CLICCA QUI PER GLI HIGHLIGHTS). Presa l’assenza di Higuain quasi come un cattivo presagio, gli ospiti hanno faticato a toccar palla nelle fasi iniziali del match; la scelta di Benitez di schierare Pandev prima punta si è dimostrata sbagliata da subito, i problemi che da anni continua a palesare Britos in fase di disimpegno e marcatura testimoniano come manchino in realtà almeno altri due tasselli per rendere competitiva questa rosa su dure fronti. L’Arsenal di Wenger, dal suo canto, continua a sprigionare gioco frizzante e concreto allo stesso tempo; se si pensa che l’alsaziano era a un passo dall’esonero un mese fa, non si può non sottolineare che la marcia in più l’ha data Ozil.
Il tedesco è l’uomo partita, un gol e un assist. All’8′ Giroud approfitta della marcatura molle di Britos e lancia Ramsey (scatenato il gallese) sulla destra: il cross in mezzo coglie impreparata la retroguardia del Napoli, Ozil si avventa sul pallone e di prima fulmina Reina con un piatto di rara precisione ed eleganza. Storditi dal palleggio rapido e quasi irridente dei londinesi, gli azzurri faticano persino a superare il centrocampo, penalizzati dalla solita serata no di Inler, oltre che dalle giocate da dilettante di Britos. Il raddoppio, al 15′, è quasi scontato: stavolta è Ozil, incubo di Zuniga, a mettere in mezzo dalla destra, il falco di turno è Giroud che non fa rimpiangere, ancora una volta, il mancato ingaggio di Higuain con un gol da vero centravanti. La partita, in pratica, finisce lì.
Vero, il Napoli pian piano trova tranquillità e riesce ad imbastire uno straccio di manovra credibile, ma i ringraziamenti vanno ai padroni di casa che abbassano drasticamente i ritmi, dettati alla perfezione da un combattente Arteta. Insigne e Mesto, pur sbagliando quasi tutti i palloni toccati, sono gli unici a metterci un pizzico di corsa in più. Al 45′, è un miracolo essere sotto di 2-0. La ripresa vede gli ospiti più combattivi, ma ugualmente poco concreti; gli ingressi di Mertens e Zapata al posto dei pessimi Pandev e Callejon ravviva la manovra offensiva, ma Szczesny finirà col passare una delle serate più tranquille della sua carriera. Anzi, va più vicino l’Arsenal al 3-0 (gran parata di Reina su Koscielny) che il Napoli al gol della bandiera. Gli scricchiolii percepiti col Sassuolo, stasera sono diventati un crac: Benitez affronta il primo duro momento della stagione.