CHAMPIONS LEAGUE AJAX-MILAN – La sfida tra Ajax e Milan è una di quelle partite che mette i brividi soltanto a pensare al blasone e alla storia di due tra i club più gloriosi del vecchio continente. L’Amsterdam ArenA per l’occasione veste l’abito della festa e si presenta gremita in ogni ordine di posto, degna cornice di un incontro che promette spettacolo. Frank De Boer deve rinunciare all’ex di turno Bojan, infortunatosi, dopo appena cinque minuti di gioco, nel match casalingo vinto sabato sera contro il G.A Eagleas, e si affida all’islandese Sigthorsson nel ruolo di prima punta, affiancato dai giovanissimi Fischer e De Sa. Tradizionale 4-3-3, dunque, con Poulsen a fungere da schermo davanti la difesa e i terzini Blind e Van Rhijn pronti a sovrapporsi in fase offensiva per creare superiorità numerica sugli esterni. Allegri, rispetto alla partita vinta contro la Sampdoria, recupera Montolivo e inserisce Poli al posto di Birsa, infortunatosi nel riscaldamento.
Partita noiosa in avvio con l’Ajax che pressa alto per impedire al Milan di sviluppare la propria manovra offensiva con la solita fitta rete di passaggio. Al contrario il Milan, in fase di non possesso, arretra il proprio baricentro dietro la linea di metà campo. Al 17’ la prima occasione della partita se la costruisce l’Ajax: Blind sulla sinistra fa secchi in serie Abate, Balotelli e Poli, serve il giovane danese Fischer, il quale lascia partire un missile di esterno destro che si spegne di un soffio sul fondo ad Abbiati battuto. Il pressing asfissiante dell’Ajax crea non pochi imbarazzi alla retroguardia rossonera in fase di impostazione e i principali pericoli per gli uomini di Allegri arrivano dalle fasce, dove Blind e Van Rhijn fanno il bello e il cattivo tempo saltando spesso con estrema facilità Abate e Costant. Montolivo prova a giocare tra le linee ma non riesce mai a rendersi pericoloso e le due punte, Balotelli e Robinho vagano, abbandonate a sé stesse, nella metà campo avversaria. Al 36’ sono prima Duarte, con una punizione velenosissima dal vertice destro dell’area di rigore, e, sugli sviluppi del corner successivo, Moisander, con un tiro al volo di sinistro dal limite dell’area, a mettere più di un brivido su per la schiena di Abbiati. Termina così una prima frazione poverissima di spettacolo e di occasioni tra due squadre tecnicamente non all’altezza del proprio blasone.
Durante l’intervallo Allegri striglia a dovere i suoi uomini e in campo si vede un altro Milan. I rossoneri partono forte, riescono a sviluppare pericolose trame offensive, i terzini si inseriscono in profondità alle spalle degli avversari e i centrocampisti pressano alto senza più aspettare nella propria metà campo. Frank De Boer è preoccupatissimo e al 59’ corre ai ripari sostituendo Duarte con Schöne. Al 62’, però, Robinho si inserisce tra le linee e serve in profondità Balotelli che, dal vertice sinistro dell’area di rigore, lascia partire un missile di interno collo, ma l’estremo difensore dell’Ajax, Cillessen, compie un intervento prodigioso deviando la sfera sulla traversa con la mano di richiamo. Al 80’ Allegri si gioca la carta Matri inserendolo al posto di Robinho. Il centravanti, ex Juventus, serve di sponda Emanuelson che appoggia a Balotelli, Super Mario colpisce di destro e Cilessen salva i suoi opponendosi in modo provvidenziale ad un tiro centrale ma molto potente. Al 89’ Abbiati compie un vero e proprio miracolo sul capitano dei lancieri Siem De Jong, ma sul successivo calcio d’angolo Denswil con uno stacco imperioso porta in vantaggio i suoi facendo esplodere l’Amsterdam ArenA. Il Milan ha un grande reazione d’orgoglio e si lancia a capofitto in avanti. Al 91’ Costant si invola sulla fascia sinistra e mette in mezzo per Abate che colpisce di testa a botta sicura, ma Van Rhijn salva i suoi con un grande intervento sulla linea di porta. Nell’azione successiva van der Hoorn, subentrato nella ripresa a Moisander, trattiene in area Balotelli e il direttore di gara Eriksson concede il penalty ai rossoneri. Balotelli insacca all’angolino basso alla sinistra di Cillessen ammutolendo l’Amasterdam ArenA.
Chi si aspettava una partita spettacolare ha dovuto attendere gli ultimi minuti di un match per lunghi trattati noioso e povero di occasioni. Le due squadre ci hanno regalato un epilogo al cardiopalma, ma il gioco e lo spessore tecnico delle rose a disposizione dei tecnici non lasciano ben sperare per il prosieguo di una competizione lunga e difficile come la Champions League. Le attenuanti rappresentate da una rosa troppo giovane, nel caso di Frank De Boer, e dai tanti infortuni, nel caso di Allegri, non possono fungere da giustificazioni per il cattivo gioco espresso. Lo dice la storia: Milan e Ajax devono essere protagoniste.