A Silvio Piola

Al limite dell’umano
In un campo più lontano
C’è un’ombra che è mai sola
Il suo nome è Silvio Piola.
Svetta alto e copre l’erba
Come un’aquila divina,
il suo trascorso ci riserba
un presente che a lui si inchina.
Sobrio fuori e sta in disparte
Senza maglia è un taciturno
ma sul campo è tutta un’arte,
bianca nuvola a ciel diurno.
Fasce d’oro lo adornano,
del Paradiso la vigilia,
100 anni che sembrano
Un minuscolo batter di ciglia.
Luce chiara e scintillante,
forte sibilo tonante,
non v’è scampo ogni volta,
quel pallone è sempre in porta.