Manchester City-Manchester United 4-1, derby a senso unico: Aguero e Nasri schiantano i red devils

MANCHESTER CITY MANCHESTER UNITED. Dopo Liverpool, il derby: David Moyes perde in un mese le sfide più sentite dai suoi tifosi. Il Manchester United crolla all’Etihad Stadium sotto i colpi di Nasri, Aguero, Negredo e Yaya Tourè: 4-1 il finale a favore del City che, al contrario dei cugini, sboccia finalmente dopo un inizio di stagione tutt’altro che semplice.

Il pomeriggio non parte con buoni auspici per i campioni d’Inghilterra: Van Persie si infortuna nel riscaldamento, al suo posto – al centro dell’attacco – c’è Welbeck. Cambia il centravanti anche Pellegrini che si affida a Negredo invece di Dzeko. I primi venti minuti sono un assolo del City che, meritiatamente, passa in vantaggio al 15′: Nasri temporeggia sulla sinistra, aspetta la sovrapposizione di Kolarov che crossa e trova la deviazione volante, in girata, di Aguero. Smalling, quasi deriso dal francese, e Evra, bruciato sul tempo dal Kun, i colpevoli del gol subito. Nasri, un minuto dopo, sfiora subito il raddoppio, lo United è in palese difficoltà. Fellaini, al debutto – negativo – dal primo minuto e Carrick faticano a creare gioco, ma col passare dei minuti almeno gli ospiti rallentano i ritmi e mettono il naso fuori dalla propria trequarti. Non che Hart corra pericoli, ma almeno il peggio sembra passato. Sembra. Al 46′, in pieno recupero, Negredo approfitta dell’ennesimo errore di Smalling e fa da sponda per il tap-in vincente di Yaya Touré. Il 2-0 all’intervallo è giustissimo.

Scioccanti i primi cinque minuti della ripresa: lo United subisce altre due reti, praticamente identiche. Dal fondo arrivano i cross arretrati di Negredo dalla sinistra e di Navas dalla destra, per le conclusioni vincenti di Aguero e Nasri, inspiegabilmente lasciati soli al centro dell’area. Ferdinand e Vidic stanno sporcando anni e anni di trionfi. Fortuna per i ragazzi di Moyes che gli ospiti, anche con l’intento di risparmiare energie in vista dei prossimi impegni, non infieriscono. Lo United tira fuori il carattere insito nel dna del club e si butta alla ricerca del gol della bandiera durante tutta la fase finale dell’incontro. Ci riesce, dopo il colpo di testa finito sul palo di Evra, all’87’ con una splendida punizione di Rooney, vero eroe della partita dopo 90 minuti più recupero di lotta: commovente il centravanti della nazionale, premiato con una vera standing ovation dai propri tifosi. E’ l’unica notizia positiva per Moyes: il suo United, ad oggi, non è ancora nato. Qualcuno comincia a chiedersi se mai nascerà.

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Sono Alfonso Alfano, 32 anni, della provincia di Salerno ma da anni vivo in Spagna, a Madrid. Appassionato di sport (calcio, tennis, basket e motori in particolare), di tecnologia, divoratore di libri, adoro scrivere e cimentarmi in nuove avventure. Conto su svariate e importanti esperienze sul Web.