Serbia-Croazia 1-1: Mitrovic risponde a Mandzukic

Al Marakana andava in scena la gara più calda del turno di qualificazione per i prossimi mondiali che si giocheranno in Brasile nel 2014. Una partita molto sentita dalle due nazioni – naturalmente per le vicende storiche – che vede presenti allo stadio soltanto i tifosi di casa, visto che i supporter croati non potevano raggiungere la capitale serba ( Belgrado ) per assistere alla partita; quindi niente Bad Blue Boys, gruppo ultrà della Dinamo Zagabria, e neppure la Torcida dell’Hajduk Spalato. Nonostante l’assenza dei tifosi croati c’era molta tensione dentro e fuori dal campo visto l’odio nei confronti delle istituzioni, politiche e calcistiche di tutti i tifosi serbi ( anche i rivali di Stella Rossa e Partizan su questo la pensano uguale ). Parliamo adesso della partita, la Serbia si presenta finalmente con una formazione all’altezza, infatti in mezzo al campo viene finalmente inserito Nemanja Matic accanto a Fejsa – coppia di mediani collaudata visto che giocano assieme con la maglia del Benfica – mentre in fase offensiva a completare il consueto 4–3-1 Lazar Markovic, Tosic e Djuricic alle spalle dell’unica punta Mitrovic.

La Croazia invece risponde lasciando fuori Jelavic – viene preferito al centravanti dell’Everton l’esperienza di Olic e di Eduardo – fuori anche Mateo Kovacic non al meglio e dentro i polmoni di Vukojevic. La prima frazione vede la Serbia più propositiva, mentre la Croazia cerca di colpire in contropiede. La formazione di casa parte molto forte – caricata dalla grande atmosfera creata dai tifosi presenti allo stadio – ma la Croazia in fase difensiva tiene bene il campo. Le migliori occasioni da evidenziare nei primi 45 minuti sono tutte di marchio serbo, con il clamoroso palo colpito sugli sviluppi di un corner da Aleksandar Mitrovic – opportunità arrivata su uno schema del team di Mihajlovic – e con la conclusione di poco a lato di Tosic su grande assist di Markovic.

Inizio di ripresa con la Croazia più viva che si porta in avanti grazie alla spinta sulla fascia destra di Srna, ma i suoi cross sono preda della difesa serba dotata di ottimi colpitori di testa come Nastasic, Subotic e Ivanovic. Al minuto 53 arriva il vantaggio ospite in contropiede, Srna –  sempre il capitano della Croazia nel vivo dell’azione – recupera palla nella propria metà campo e lancia lungo per Mandzukic che prende in velocità la coppia centrale serba ( SuboticNastasic ) e deposita con un rasoterra sul primo palo il pallone in rete. La Serbia non ci sta entrano Sulejmani ( altro calciatore del Benfica )  e Tadic rispettivamente per Tosic e Djuricic – quest’ultimo probabilmente il peggiore nelle file serbe – proprio dalla punizione di Sulejmani arriva il pari di Mitrovic che salta più in alto di Corluka. La Serbia a meta del secondo tempo cala il suo ritmo e la Croazia riesce bene a gestire il possesso palla con Modric e Kovacic entrato nella ripresa; altro vantaggio oltre a quello fisico arriva grazie all’espulsione – per doppia ammonizione – di Matic, due cartellini gialli in 5 minuti per fallo prima su Modric e poi su Vukojevic.

La Croazia dopo il vantaggio numerico cerca di vincerla ed entra Jelavic per Vukojevic, si compre invece la Serbia che inserisce Petrovic per Markovic. Passano appena 2 minuti e anche la Croazia rimane in 10 uomini brutto fallo di Simunic su Sulejmani che stava partendo in contropiede. Nel finale di gara è ancora Mitrovic a sfiorare il goal di testa, ma Pletikosa si fa trovare pronto, questa è l’ultima emozione della partita che si conclude sul punteggio di 1-1. Il pareggio è sicuramente il risultato più giusto nonostante la Croazia abbia creato meno, ma resta sicuramente più squadra rispetto alla selezione serba dotata di grandi individualità che non riescono però a giocare assieme; è comunque la prima partita nella quale Mihajlovic riesce a dare un gioco alla sua nazionale sopratutto nel primo tempo, probabilmente grazie al blocco che gioca insieme nel Benfica.