FINLANDIA SPAGNA. Gijon è dimenticata; l’incredibile finale di partita nella gara d’andata tra Spagna e Finlandia (pareggio dei finnici nel finale dopo una gara scialba dei campioni del mondo) è buttato definitivamente alle spalle. La Spagna vince 2-0 nello stracolmo stadio Olimpico di Helsinki e, complice il pareggio della Francia in Georgia, consolida il primo posto nel Gruppo I e ipoteca la qualificazione diretta ai mondiali in Brasile (+3, a tre giornate dalla fine e con gli scontri diretti a favore).
Del Bosque, privo di Xabi Alonso e Busquets, lancia Mario Suarez dal primo minuto e sceglie Koke terzino destro; il giusto premio al grande inizio di stagione dell’Atletico Madrid. In porta, come prevedibile, il ct dà ancora fiducia a Casillas, in avanti Pedro-Villa-Fabregas compongono il tris offensivo. La roja fatica a carburare all’inizio, la Finlandia – come all’andata – difende a ridosso della propria area, con tutti gli uomini. Impressionante vedere Ramos, un difensore centrale, impostare l’azione sulla trequarti avversaria. Eppure, i nordici sono i primi a creare un’occasione da gol: numero di Schuller sulla sinistra (Koke ubriacato), palla in mezzo e tocco di Pukki. La deviazione di Ramos potrebbe essere decisiva, ma Casillas, con una bella parata di piede, dimostra che i riflessi sono ancora quelli dei tempi d’oro.
La Finlandia prova a ripartire sempre appoggiandosi su Pukki (qualche minuto dopo il centravati scatta sul filo del fuorigioco ma spara alto), ma comincia a subire il forcing dei campioni del mondo. Al 19′, quasi inaspettato, arriva il vantaggio ospite: stupendo lancio, millimetrico, di Fabregas che imbocca Jordi Alba (fino a quel momento l’unico dei suoi a creare pericoli) bravo a controllare e a battere Maenpaa. Il gol gela lo stadio, la Finlandia di Paatelainen, comunque, continua a lottare. Poco prima della mezz’ora Villa manda al bar Ring sulla sinistra, penetra in area ma conclude di poco a lato. La Finlandia fatica a uscire palla al piede, per la verità non lo fa mai, braccati dagli spagnoli che – memori dell’ormai stracitata gara d’andata – cercano il raddoppio prima dell’intervallo. I padroni di casa, comunque, avrebbero anche una buona opportunità, ma Moisander sbaglia l’ultimo tocco per Pukki.
Del Bosque, nell’intervallo, invita chiaramente i suoi a provare la conclusione da fuori. In rapida successione arrivano le conclusioni di Fabregas, Mario e Jordi Alba, tutte a lato. Navas sostituisce Villa, il campo diventa sempre più largo per la Finlandia. I campioni di tutto, però, finiscono col concedere due occasioni a cavallo del 64′: prima Tainio sfiora il pari con un colpo di testa su azione d’angolo, poi Ring è lanciato in contropiede ma, 2 contro 1, invece di servire Pukki tenta il tiro, concludendo alle stelle. Del Bosque è una furia, cambia Fabregas e butta dentro Negredo; il centravanti del City ha subito una buona opportunità, servito da Xavi, ma temporeggia e Pasanen gli devia il tiro in angolo. Al 76′, la Finlandia ha l’occasione più nitida del match: Riski serve in profondità Pukki che, solo davanti a Casillas, cicca la conclusione graziando il numero uno iberico. Gol mangiato, gol subito: all’83’ Negredo chiude il match, finalizzando il contropiede ispirato da Xavi e rifinito da Jesus Navas. Pur senza brillare, la Spagna non si ferma: con tre punti di vantaggio e due partite in casa su tre da giocare, la qualificazione è ormai conquistata.