PREMIER LEAGUE ARSENAL-TOTTENHAM – 153esimo North London Derby all’Emirates Stadium, una di fronte all’altra due squadre reduci da un’estate agli antipodi. Gli Spurs dicono addio al campione che li ha spinti negli ultimi anni, Gareth Bale, ma si stanno consolando con un mercato stellare, musi lunghi invece per i tifosi dei Gunners che ancora attendono i colpi promessi da Wenger. Londra è una città ricca di squadre con grande tradizione, ma è questo il scontro più caldo della capitale, per capirlo basta sentire il tifo indemoniato che si alza dalle gradinate. Cazorla subito protagonista, due calci di punizione spaventano Lloris, sul primo il portiere fa buona guardia mentre il secondo esce di poco sulla destra. Atmosfera caliente degna di una corrida, si trovano a loro agio gli spagnoli, al 12esimo la retroguardia biancorossa chiude in affanno su Soldado.
Curioso vedere allo stadio anche una bandiera del Manchester United come David Beckham, che ha preferito la sfida di Londra a quella di Anfield Road per il figlio, tifoso Gunner. Giroud gli regala una gioia al minuto 22, quando brucia sul tempo i difensori e traduce in gol il cross basso di Walcott. Meglio i biancorossi, Lloris in imbarazzo su un tiro non irresistibile di Theo, Townsend (tra i migliori nella prima frazione) risponde con il suo mancino. Bello il movimento ad accentrarsi, difesa morbida, Szczesny si distende. Bella combinazione dell’Arsenal alla mezz’ora, Ramsey mette sopra la traversa. La partita è decollata, Lloris è bravissimo a uscire fuori area su Walcott lanciato a rete, entrata da vero difensore sui piedi della freccia inglese. Walcott e Giroud creano costantemente problemi alla difesa degli Spurs, provvidenziale Townsend a chiudere cinque minuti prima della pausa. Ritmo alto, si vede bel calcio. Wilshere non è ancora al meglio, al 43esimo lascia spazio all’ex milanista Flamini, il risultato non si schioda e si torna negli spogliatoi.
Soldado troppo solo davanti, quel Lamela in panchina farebbe proprio al caso di Villas-Boas ma alla ripresa dell’incontro non ci sono cambi da registrare. Gli Spurs chiedono il penalty per un contatto tra Soldado e Koscielny, Ramsey intanto continua a correre e lottare, quanti palloni recuperati dal gallese! Ripartenza letale dell’Arsenal al minuto 62, vicino al gol ancora Giroud ma il suo connazionale Lloris è bravo a dirgli no. Partita sempre splendida. Paulinho tira da fermo, la palla si perde a lato, Villas-Boas fa scaldare Defoe. Esce Dembelè, non in giornata, doppio centravanti per gli Spurs con ora si dispongono con il 4-4-2. Minuto 74, arriva finalmente il momento di Lamela che entra insieme a Sandro. Oltre a Townsend esce anche Capoue, in barella dopo un contrasto con Cazorla. Preoccupazione per l’ex Tolosa. Spurs all’assalto, si accende una mischia furiosa nell’area dell’Arsenal, in mezzo anche l’ex romanista, Szczesny para alla grande sul tiro di Defoe deviato all’ultimo istante, la difesa biancorossa fa muraglia e riesce a respingere la minaccia. Esce Rosicky tra gli applausi, entra Monreal e potrebbe subito andare in gol.
Giroud lavora un gran pallone sulla destra, palla in mezzo per Walcott che tira ma Lloris respinge, lo spagnolo non arriva sulla ribattuta per l’intervento di Walker. I Gunners cercano di ammazzare la gara con il secondo gol, dall’altra parte Chadli e Lamela provano a rendersi pericolosi ma con scarsi risultati. Corre il cronometro, cinque minuti di recupero ad alimentare le speranze del Tottenham. Wenger manda in campo Sagna al posto di Walcott, che ha dato tutto. E il tempo passa. Spurs che non mollano, Walker spreca un’ottima occasione propiziata da Lamela, mischia in area ma Giroud spazza via senza complimenti. Finisce così (clicca qui per gli highlights), è bastato il gol di Giroud nel primo tempo a regalare ai suoi un successo che vale più di tre punti. Segnali incoraggianti per Wenger, che ha tra le mani un bomber in palla ed elementi come Ramsey e Walcott in grado di fare la differenza. Lavori in corso invece per Villas-Boas, non è certo fare dare un volto ad un gruppo che continua a cambiare.