CAMPIONATO PORTOGHESE, SUPER LIGA 2013/2014 – Domani, nella cornice dell’Estadio Machado de Matos di Felgueiras, prenderà avvio l’ottantesima edizione del campionato portoghese, torneo fra i più interessanti del panorama europeo, nonostante il cerchio delle contendenti per il titolo sia – quasi sempre – ridotto a due squadre. Anche quest’anno la lotta per guadagnarsi i galloni di campioni nazionali è ridotta a due squadre, i cui nomi sono ben noti a tutti gli appassionati di calcio internazionale: Porto e Benfica. Non si vede, infatti, chi possa recitare il ruolo del Braga di due stagioni fa, capace di lottare testa a testa contro le due grandi fino a poche giornate dal termine del torneo. Nella storia del campionato portoghese, d’altronde, in due sole occasioni il titolo non è stata vinto da una delle tre nobili del calcio lusitano (Benfica, Porto e Sporting Lisbona): nel lontano 1946 il Belenenses e, in epoca più recente, il Boavista nel 2001. Il campionato si aprirà con un’interessantissimo Paços-Braga, remake della sfida per il terzo posto andata in scena nell’ultima stagione conclusosi, fra lo stupore generale, con la qualificazione in Champions League dei Castori.
PORTO – Pochi ma significativi cambi per i campioni in carica, reduci da una Primeira vinta al fotofinish grazie al suicidio del Benfica, capace di bruciare un importante vantaggio di quattro punti nelle ultime tre giornate. In panchina non c’è più Vitor Pereira, lo scorso anno spesso criticato per non aver dato un gioco scintillante alla squadra, che ha preferito la tranquilla e ricca Arabia Saudita allo stressante e povero Portogallo; al posto dell’uomo di Espinho è arrivato Paulo Fonseca, giovane e rampante allenatore quarantenne, fautore del miracolo Paços. In uscita, come ogni estate, la dirigenza biancoblu ha effettuato cessioni a peso d’oro: dopo la “cessione-monstre” di Hulk, i Dragoes hanno venduto al Monaco l’accoppiata Moutinho-Rodriguez incassando la bellezza di quasi settanta milioni, rinvestiti – solo in parte – nel mercato in entrata, dove si registrano gli acquisti di Herrera e Reyes dal campionato messicano (terreno fertile per i dirigenti del Porto), l’arrivo di Quintero dal Pescara (ottimo colpo), l’approdo di Ghilas (tredici gol l’ultimo anno nel Moreirense) e il ritorno di Iturbe dopo un anno in prestito al River Plate; la somma spesa per l’arrivo di questi quattro giocatori ammonta a ventitré milioni, meno della metà di quanto incassato dalla cessione di Mou e James ai monegaschi. A livello tattico dovrebbe cambiar poco. Il modulo con cui si schiereranno i dragoni dovrebbe essere sempre il 4-3-3, con Quintero e Iturbe a contendersi il posto lasciato libero da Rodriguez e Defour finalmente titolare indiscusso dopo la partenza di Moutinho. La squadra, nonostante le cessioni eccellenti e il cambio in panchina, sembra assolutamente competitiva ed in grado di respingere l’assalto del Benfica, anche se molto dipenderà dalla decisione che verrà presa sul “caso-Jackson Martinez”: se dovesse partire il colombiano, fortemente corteggiato dal Napoli, risulta indispensabile l’acquisto di una prima punta, nonostante in molti scommettano ad occhi chiusi sulle potenzialità di Ghilas.
BENFICA – Vincere. Non importa cosa, ma almeno un trofeo è da conquistare. Con questo imperativo categorico, la dirigenza capitolina – reduce da un dramma sportivo quasi senza precedenti ( campionato, Europa League e coppa nazionale perse all’ultimo minuto) – ha confermato Jorge Jesus sulla panchina delle aquile. E per cercare di rendere più agevole il compito del tecnico lusitano, Rui Costa e i suoi collaboratori hanno operato in maniera piuttosto pesante sul mercato, portando a Lisbona due talenti giovani e dalla tecnica sopraffina come i serbi Markovic e Djuricic, calciatori che, molto probabilmente, verranno rivenduti a peso d’oro fra qualche anno. Ottimo anche l’acquisto di Lisandro Lopez, giovane e promettente difensore centrale argentino, reduce da un paio di annate decisamente positive con la maglia dell’Arsenal de Sarandì, che va a rinforzare la zona centrale del reparto arretrato assieme a Steven Vitoria, difensore con il vizio del gol, arrivato a parametro zero dall’Estoril. A rinforzare la mancina, coperta lo scorso anno con risultati decisamente insoddisfacenti da Melgarejo, è arrivato in prestito dal San Paolo l’esterno basso Bruno Cortez, terzino dotato di gran corsa e spinta che, però, deve decisamente migliorare in fase difensiva. In uscita non si registrano al momento partenze pesanti, anche se resta appesa ad un filo la situazione di Cardozo, attualmente fuori rosa e, secondo alcuni, in predicato di passare agli eterni rivali del Porto, nel caso quest’ultimi vendano Jackson Martinez. La rosa dei vice-campioni, fortemente a trazione serba (sono ben cinque i calciatori della nazionale allenata da Mihajlovic) , si è indubbiamente rinforzata rispetto alla scorsa stagione, ma è indispensabile che Rodrigo, fin qui devastante solo con la selezione Under 21 spagnola, s’imponga finalmente anche con la maglia del Benfica, specie se Cardozo se ne andrà.
BRAGA – Rivoluzione in casa Arsenalistas. Dopo il deludente quarto posto della passata stagione, parzialmente mitigato dalla conquista della Coppa di Lega, la squadra di Peseiro è radicalmente cambiata in estate: via Mossorò (che raggiunge l’ex tecnico del Porto, Vitor Pereira, in Arabia Saudita), Beto (Valencia), Leandro Salino (Olympiakos) e Hugo Viana (Al Ahli, campionato saudita), sono arrivati prevalentemente giocatori a parametro zero, fra cui spiccano i nomi di Edinho (ottimo attaccante proveniente dal Malaga, lo scorso anno trascinatore del Coimbra con tredici gol), Luiz Carlos (roccioso centrocampista, fra i migliori lo scorso anno nel Paços dei miracoli di Fonseca), Eduardo (in prestito dal Genoa), Joaozinho (esterno sinistro, ex Sporting e Beira Mar) e Miljkovic (promettente terzino destro, ex Partizan Belgrado, dotato di un buon cross e in grado all’occorrenza di giocare anche da centrale). L’obiettivo, per quanto ovvio, è centrare il terzo posto, traguardo che risulta decisamente più agevole rispetto alla scorsa stagione visto l’indebolimento del Paços e i problemi che affliggono lo Sporting Lisbona.
SPORTING LISBONA – Si preannuncia un’altra stagione di sofferenza per i tifosi dei Leoes, anche se il pre-campionato è stato tutt’altro che insoddisfacente grazie alle belle vittorie contro Benfica, Real Sociedad e Fiorentina. L’acquisto migliore, però, è stato l’arrivo in panchina di Leonardo Jardim, condottiero del Braga finalista di Europa League, reduce da un incredibile – quantomai immeritato – esonero all’Olympiacos, con i greci nettamente primi in classifica e ancora in corsa nelle coppe europee. Il giovane tecnico portoghese, fra i migliori della recente sfornata del calcio lusitano, non avrà un compito semplicissimo: lo Sporting, infatti, è reduce da due annate particolarmente deludenti, versa in condizioni economiche piuttosto complesse e in estate ha dovuto vendere alcuni pezzi pregiati come van Wolfswinkel e Schaars. Tuttavia, la qualità della rosa dei leoni non è molto inferiore rispetto al Braga, considerato all’unisono come il grande favorito per il terzo posto. E il piccolo gap potrebbe essere colmato proprio da un ex, quel Leonardo Jardim che, in epoca recente, ha fatto grande gli Arsenalistas.
LE ALTRE – Tutti gli occhi sono puntati sul Paços che, a causa delle numerose cessioni, difficilmente potrà ripetere la stagione appena andata in archivio, anche se la conferma di alcuni uomini cardine (Hurtado su tutti) lascia aperta qualche speranza in ottica Europa League. Speranze, oltretutto, che potrebbero essere rafforzate nel mercato di riparazione, quando il piccolo club lusitano potrà beneficiare degli introiti rinvenienti dalla partecipazione alle coppe europee. L’altra grande rivelazione della scorsa stagione, il neo-promosso (all’epoca) Estoril, esce molto indebolito dal mercato e non pare in grado di poter reggere il doppio impegno campionato- coppa. Fra le cosiddette “outsider”, da prestare particolare attenzione in primis al Rio Ave, senza sottovalutare le potenzialità di Maritimo e Nacional. Nell’Olahnense, squadra salvatasi la scorsa stagione per il rotto della cuffia, si segnala la presenza di molti giovani calciatori appartenenti a clubs di serie A come Mehmeti (Palermo), Mladen (Roma), Bigazzi (Livorno), Pelè (Milan) e gli interisti Bessa e Belec. Infine, da segnalare il ritorno nella massima divisione del Belenenses, compagine che vanta un numero di partecipazioni alla Primeira Liga inferiore solo alla tre big del calcio lusitano e capace di laurearsi campione portoghese nel lontano 1946: gli esperti sono concordi nell’indicarla come l’indiziata numero uno alla retrocessione, ma la squadra allenata dall’interessante tecnico olandese, van der Gaag, venderà cara la pelle per mantenere la categoria.