ULI HOENESS CUP: BAYERN MONACO-BARCELLONA 2-0 – Debutto positivo per Pep Guardiola all’Allianz Arena. Il tecnico catalano, in un match particolarmente sentito contro il “suo” Barcellona, trae spunti interessanti in vista della Supercoppa tedesca in programma sabato contro il Borussia Dortmund. Lo schieramento tattico, da molti interpretato come un 4-1-4-1, è parso molto più simile al 4-3-3 “classico” di Pep, con Kroos vertice basso, Lahm e Thiago intermedi, Robben e Ribery larghi sulle fasce e Muller nel ruolo di “finto nueve”; in difesa, complice lo spostamento – con risultati egregi – di Lahm a centrocampo, spazio a Rafinha sulla destra, coppia centrale Boateng-Dante, Alaba esterno basso a sinistra.
Il primo tempo dei bavaresi è stato molto positivo: pressing alto, dominio assoluto sulla fasce (specie a sinistra, con Ribery già in splendida forma) e occasioni da rete a ripetizione. Un Bayern già pronto per i primi impegni ufficiali che conferma quanto di buono mostrato nella “Telekom Cup” disputata lo scorso week-end, dove ha nettamente sconfitto l’Amburgo (4-0) e il Borussia M’Gladbach (5-1).La difesa pare, al momento, il reparto che offre meno garanzie complice (anche) il passaggio da due schermi ad uno solo in mediana: molto probabile, a nostro avviso, l’inserimento di Javi Martinez in difesa, con Dante e Boateng a contendersi la maglia da titolare. Il centrocampo, come nella migliore tradizione “Guardoliana”, è stato il reparto dove i campioni d’Europa si sono espressi meglio, con un Lahm davvero sorprendente nel ruolo d’intermedio destro e autore, addirittura, di un gol di testa; decisamente bene anche Thiago e Kroos, che hanno apportato tecnica, capacità di lettura e dinamismo alla zona centrale bavarese. In attacco, già detto della prestazione estremamente positiva di Ribery, da sottolineare la buona prova da “finto nueve” di Muller, bravissimo nel favorire l’inserimento dei centrocampisti (caratteristica molto apprezzata dal tecnico catalano) e pericoloso in un paio di situazioni, anche se resta da limare qualche eccesso di egoismo.
Troppo poco, invece, questo Barcellona per essere giudicato in maniera seria e compiuta. La squadra catalana, infatti, si è presentata all’Allianz dopo solo dieci giorni di ritiro pre-campionato (il Bayern lo è da un mese esatto), con una squadra composta in gran parte da riserve e giocatori della squadra “B”, e con ancora vive le scorie della vicenda di Tito Villanova. La squadra campione di Spagna ha sofferto molto sul lato destro, con Montoya – poco aiutato da un abulico Sanchez – decisamente surclassato da Ribery, e nella zona centrale del campo, dove la maggior tecnica e forma fisica dal terzetto Thiago-Kroos-Lahm ha messo in perenne difficoltà i pari ruolo avversari. Nella ripresa, in virtù anche di un evidente calo dei padroni di casa, la squadra si è espressa meglio, imbottita di giovani della squadra “B” apparsi decisamente più affiatati della formazione “mista” proposta nella prima frazione. Per “El Tata” Martino ci sarà parecchio lavoro da fare, ma non appena rientreranno i titolari questa squadra saprà ancora fare male. Il Barça non è finito, anche se lo scettro di miglior squadra d’Europa è, con pieno merito, del Bayern. Ed oggi, semmai non fosse stata sufficiente la scorsa Champions, ne abbiamo avuto una fulgida conferma: basterà Neymar a ribaltare gli equilibri?