ANZHI HIDDINK BARCELLONA. Giungono clamorose ed inaspettate le dimissioni di Guus Hiddink da allenatore dell’Anzhi. L’olandese era da un anno e mezzo sulla panchina del club di Makhachkala, periodo nel quale è riuscito a conquistare il terzo posto nella scorsa edizione del campionato russo. Hiddink, le cui dimissioni sono state subito accettate, verrà sostituito da René Meulensteen, suo compatriota, per anni nello staff tecnico di Alex Ferguson al Manchester United ed arrivato in Russia ad inizio luglio per essere vice-allenatore di Hiddink. L’ex tecnico del Psv, dopo un inizio di campionato non certo brillante dell’Anzhi (un pareggio e una sconfitta) proprio ieri aveva subito una squalifica di sei turni per aver spintonato il quarto uomo nel finale del match perso contro la Lokomotiv (leggi qui la notizia). In ogni modo, l’episodio non ha nulla a che vedere con l’addio di Hiddink: “Non è stata una decisione semplice, ma ho sempre detto che avrei lasciato l’Anzhi quando sarei stato certo che il club avrebbe potuto fare a meno di me. Questo momento è arrivato. Sono convinto che qui c’è un gran futuro, e sono orgoglioso di aver fatto parte di un così ampio progetto“. Le speculazioni sulle motivazioni della scelta di Hiddink sono subito partite: le quote dei bookmakers sul suo ingaggio da parte del Barcellona sono immediatamente crollate. Potrebbe essere davvero lui l’erede di Vilanova: d’altronde il legame tra Barcellona e Olanda è profondissimo e l’ex ct della Corea del Sud ha esperienza e conoscenze necessarie per guidare i blaugrana.
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Sono Alfonso Alfano, 32 anni, della provincia di Salerno ma da anni vivo in Spagna, a Madrid. Appassionato di sport (calcio, tennis, basket e motori in particolare), di tecnologia, divoratore di libri, adoro scrivere e cimentarmi in nuove avventure. Conto su svariate e importanti esperienze sul Web.