Uruguay-Italia 4-5 d.c.r.: Buffon stavolta è pararigori, azzurri terzi

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CONFEDERATIONS CUP URUGUAY-ITALIA – Uruguay-Italia, finale tra scontente, in un Arena Fonte Nuova con molti spazi vuoti si decide il gradino più basso del podio di questa Confederations Cup. Cavani si è detto stufo delle notizie di mercato sul suo conto, ha voglia di giocare e si vede, dopo dieci minuti costringe Astori al fallo dal limite. Forlan va sulla sfera e la fa passare sotto la barriera, Buffon c’è. Prandelli si affida ad El Shaarawi, il Faraone invece fatica a ritrovarsi, troppo morbido nelle prime battute di gioco. Ottima manovra al quarto d’ora, De Sciglio serve Candreva dalla sinistra ma la conclusione del laziale è troppo centrale. Molto vivaci i due romani, De Rossi e Candreva.

È un’Italia con più voglia e più gamba, al 23esimo. arriva il vantaggio. Diamanti si inventa una grande punizione dall’angolo destro dell’area, palla che prima sbatte sull’incrocio dei pali e poi carambola sulla schiena di Muslera ed entra in rete. Astori tocca la sfera prima che varchi la linea, si tratta dunque del suo primo gol in azzurro. Vantaggio meritato, la Celeste dà segni di vita con Suarez, che si a vedere dalle parti di Buffon e bisticcia a muso duro con Chiellini. Cavani trova la zampata vince te di testa alla mezz’ora, ma al momento del suo colpo di testa la linea azzurra era già salita mettendolo in fuorigioco. Si vede finalmente El Shaarawi, Muslera vole per respingere la sua sassata. Buffon torna a lavorare al minuto 36, Maxi Pereira lo chiama in causa con un tiraccio insidioso. Uruguay che si rende sempre più insidioso e protesta per un tocco con il braccio di Chiellini, che il direttore di gara ritiene involontario. Si chiude un primo tempo tutto sommato piacevole, Italia positiva.

Fase interlocutoria in avvio di secondo tempo, la prima buona occasione arriva al 54′, quando Chiellini viene ammonito per fallo poco distante dal limite. La punizione di Suarez va a infrangersi sulla barriera. Prove generali per il pareggio: percussione centrale di Gargano, servizio per Cavani che insacca da campione qual è. Momento di sofferenza per l’Italia, la fatica accumulata nei giorni scorsi e le tante assenze si fanno sentire (ricordiamo che questa gara è iniziata alle 13.00), c’è sempre più Uruguay. Italia sulle gambe, da un errore di impostazione, nasce un’ottima occasione per Forlan, anzi due, ma Buffon dice no sul primo e sul secondo tiro dell’ex interista. Ci prova anche il Tata Gonzales, il suo tiro si perde poco sopra la traversa. Esce De Rossi, ovviamente molto stanco, dentro Aquilani.

Bravo El Shaarawi a procurarsi una buona punizione al limite dell’aria, posizione perfetta per il mancino di Diamanti. Il fantasista del Bologna regala un’altra punizione stupenda, Muslera non ci arriva e gli azzurri tornano avanti. Al 76esimo arriva un’altra perla su punizione. Firma d’autore, quella di Edinson Cavani. L’attaccante del Napoli la fa girare sopra alla barriera, tiro non angolatissimo ma Buffon non ci arriva. Candreva è in forma smagliante, non ha paura di niente, all’80esimo cerca un pallonetto da cineteca, alto di poco. Diamanti, protagonista del match, lascia il terreno di gioco per Giaccherini. Alino non è contento per la decisione di Prandelli, ma adesso servono forze fresche e lo capisce anche Tabarez, entra in campo l’interista Pereyra. L’Uruguay serra i tempi in cerca del gol partita, Italia contratta momentaneamente in dieci con Astori vittima di crampi, si arriva ai tempi supplementari.

Neppure stavolta bastano i 90 minuti a decidere l’Italia si ritrova nuovamente ai supplementari dopo la battaglia con la Spagna, al posto di Astori entra Bonucci, colui che ha sbagliato il rigore decisivo in semifinale. Azzurri ricompattati dopo l’apnea del secondo tempo, minori spazi per la manovra sudamericana. Gli uruguayani protestano per un contatto in area, l’arbitro non fischia, al minuto 100 Chiellini è bravo a chiudere su Suarez. Entrambe le squadre sembrano non disdegnare la prospettiva dei rigori, inizia piano il secondo tempo supplementare, ad accenderlo ci prova il solito Candreva con un tiro da fuori. La botta arriva al 109′, Montolivo fa fallo su Suarez e si rende il secondo giallo molto ingenuamente. Punizione ghiotta, Cavani ha il piede caldo ma stavolta la palla vola altissima. L’orologio corre lentissimo per gli uomini di Prandelli, la sassata di Suarez da fuori area fa sudare Buffon ma la sfera oltrepassa la traversa, stesso destino per la palla calciata da Cavani al minuto 116. L’Italia prova a temporeggiare per far scorrere i secondi, L’assedio non si ferma e Gargano impegna Buffon dalla distanza. Il fortino azzurro regge, anche stavolta a decidere saranno i tiri dal dischetto.

Buffon non sembra accusare la tensione dopo le critiche di questi giorni, ride e scherza con Muslera prima dei rigori. Il numero uno inizia in grande stile fermando Forlan, Aquilani lo mette all’incrocio. Cavani spiazza il portiere e infila a destra con autorità , El Shaarawi lo imita invertendo i lato. Suarez di fino, gol. De Sciglio tira forte ma non molto angolato e Muslera riesce a parare. Buffon si trova di fronte Caceres, compagno di squadra alla Juventus, tutto semplice per Gigi che riesce addirittura a bloccare la sfera. Un altro bianconero dal dischetto, Giaccherini, palla in rete. Buffon conclude la sua serata di riscatto parando ancora un altro rigore, stavolta a Gargano. L’Italia chiude la spedizione brasiliana con un buon terzo posto, in attesa della finale tra Brasile e Spagna.

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Nato ad Arezzo nei meravigliosi anni '80, si innamora prestissimo del calcio e non avendo piedi fini decide di scriverlo. Ha lavorato nella redazione del Guerin Sportivo e per tre anni cura la rubrica "Dalla A alla Z". Numerose collaborazioni nel corso degli anni con testate tra le quali tuttomercatoweb.com, ilsussidiario.net e il mensile Calcio 2000. Nel 2012 insieme ad Alfonso Alfano crea tuttocalcioestero.it. E ne è molto orgoglioso.