Spagna-Italia 7-6 d.c.r.: decidono i tiri dal dischetto, azzurri fuori con onore

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CONFEDERATIONS CUP SPAGNA-ITALIA – La notizia della morte di Stefano Borgonovo rende diverso il sapore di questa semifinale, la Confederations Cup passa in secondo piano. La Fifa non acconsente al minuto di silenzio, ennesima scelta scellerata, se c’è una cosa della quale ha bisogno il mondo del calcio è proprio di modelli come l’ex di Fiorentina e Milan. Uomini di Prandelli con il lutto al braccio, in onore di chi quella maglia l’ha vestita tre volte, dall’altra parte c’è la Spagna che un anno fa si è imposta in una gara senza storia. Manca Balotelli, l’Italia si affida a Gilardino, supportato da Candreva e Marchisio, la difesa balla e allora dietro si torna all’assetto a tre con Maggio e il jolly Giaccherini ad agire sulle corsie. Anche Del Bosque cambia bomber, davanti c’è Fernando Torres con Pedro e Silva a lavorare larghi. Casillas e Buffon, capitani portieri, leggono un appello contro il razzismo.

Inizio complicato per gli azzurri, Pedro si fa vedere due volte nei primi due minuti, poi contropiede ben orchestrato ma Giaccherini sbaglia la conclusione. L’Italia si riorganizza rapidamente, linee alte e compatte, pochi spazi per la manovra avversaria. Sette minuti e il corner di Pirlo trova Maggio tutto solo in area, il colpo di testa dell’esterno esce alto, azzurri positivi, al 14 Gilardino non sfrutta bene il buon suggerimento dalla destra di Candreva. Maggio, tornato nel suo vero ruolo, è una spina nel fianco avversario e su un lancio dalle retrovie costringe Casillas ad un intervento non semplice, dopo un’esitazione in uscita. La Spagna soffre su palla inattiva, De Rossi va vicino al gol su punizione battuta da Pirlo. Azione spettacolare al minuto 19: bella apertura di Giaccherini, Maggio di testa mette in mezzo per Gilardino che in tuffo manca la porta di poco. È una bella Italia, la Spagna si affida a Iniesta, l’unico ad inventare, Jordi Alba invece appare in grande confusione. E Maggio ha i suoi meriti.

Gli azzurri continuano ad interpretare meglio la gara e non rinunciano a qualche colpo di classe, il tacco di Pirlo alla mezz’ora accende il pubblico. Grande iniziativa di Giaccherini sulla sinistra, assist al bacio per l’arrembante Maggio, Casillas dice no al giocatore del Napoli. Subito dopo è Torres a far paura: disorienta Barzagli, si gira e batte a rete. Il suo diagonale esce sulla destra. Nei minuti finali del primo tempo si ribaltano i ruoli prestabiliti, la Spagna rincorre la sfera e gli olè del pubblico scandiscono i passaggi italiani. De Rossi spara da fuori area, Casillas con i pugni. Niente recupero, la miglior Italia vista in Confederations Cup torna negli spogliatoi.

L’Italia ha voglia di far gioco, Barzagli lascia spazio a Montolivo, De Rossi arretra sulla linea dei difensori. Una mossa che riporta alla mente l’Europeo di un anno fa. Iniesta può sempre accendere la luce, in avvio secondo tempo orchestra la manovra e va alla conclusione, fuori sulla sinistra. È una Spagna decisamente più “verticale” nelle prime battute della ripresa. Silva non riesce mai a cambiare passo, Del Bosque lo toglie e mette Navas, che fin da subito si dimostra ben più incisivo. La stanchezza si fa sentire, duro faccia a faccia tra Bonucci e Buffon con De Rossi a far da pacere. Ancora Iniesta, minuto 63, percussione dalla sinistra, poi la conclusione che Buffon guarda sfilare sul fondo. Cinque minuti dopo è Casillas a tirare un sospiro di sollievo, il solito Maggio pesca Marchisio in area, provvidenziale Piqué a deviare in corner il tiro dello juventino.

Dopo 20 minuti di marca spagnola, l’Italia torna a fare il suo gioco, sale la pressione, Candreva spinge senza sosta e gli azzurri collezionano calci d’angolo (mal sfruttati). Bocciato anche l’altro esterno offensivo, Juan Mata rileva Pedro, volenteroso ma arruffone. Esce anche Marchisio, in crescita, al suo posto Aquilani. Squadre lunghissime, all’84’ Piqué potrebbe punire gli azzurri, ma grazia Buffon spedendo la palla alle stelle. Il caldo si fa sentire, a un minuto dalla fine la palla danza pericolosamente davanti a Buffon, Mata non trova il guizzo vincente, le due squadre si trascinano verso i supplementari, un supplizio i tre minuti di recupero assegnati da Webb. Brivido all’ultimo secondo, punizione di Xavi che attraversa l’area ma nessuno tocca. Supplementari.

Si rivede in campo Giovinco al posto di Gilardino, grande il lavoro svolto dal centravanti ex Milan. Candreva semina il panico sulla destra, la palla arriva a Giaccherini e il palo soffoca il grido in gola agli italiani. Spagna senza punte di ruolo, Javi Martinez al posto di Torres. Trema l’Italia: prima De Rossi salva su tiro di Piqué, poi gli spagnoli chiedono rigore per un contratto tra il romanista e Sergio Ramos. Furie Rosse costantemente pericolose in questa fase, Jordi Alba spreca un’occasione ghiottissima a tu per tu con Buffon. Xavi mette alta una punizione da buona posizione al minuto 103, l’Italia prova a mettere ordine e si chiude il primo tempo supplementare, meglio gli uomini di Del Bosque ma la botta di Giaccherini poteva avere miglior fortuna.

Ancora 15 minuti, le gambe si fanno sempre più pesanti, gongola il Brasile in vista della finale. Ancora un pericolo per l’Italia, Mata non trova la porta da posizione vantaggiosa. Crampi per Chiellini, che lascia i suoi temporaneamente in dieci. Xavi pareggia il conto dei pali al minuto 114, Buffon va sulla palla molto titubante su un bel tiro a rientrare del regista, la sfera finisce sul palo e sulla ribattuta gli spagnoli non trovano il colpo del ko. L’Italia è alle corde ora, Buffon deve intervenire ancora su Mata, Furie Rosse che chiudono in avanti ma il gol non arriva e si va ai calci di rigore.

Del Bosque e Prandelli si fanno i complimenti, una bella scena dopo 120 minuti altrettanto piacevoli, i portieri capitani vengono circondati dai rispettivi compagni. Il primo sul dischetto è uno dei migliori in campo, Candreva, il laziale chiude in bellezza con il cucchiaio. Buffon da una parte, sfera dall’altra: Xavi pareggia. Casillas azzecca il lato, ma il tiro di Aquilani è angolato e va dentro, stessa cosa capita a Buffon sulla trasformazione di Iniesta. De Rossi va di fioretto e mette morbido all’incrocio, bellissimo. Piqué, sotto lo sguardo amorevole della sua Shakira, trasforma. Segna anche Giovinco. Ramos trova un grande angolo, niente da fare per Buffon, il difensore però esulta con un gesto non bellissimo. Pirlo, gelido come di consueto, non guarda il portiere e lo infila sulla destra. Parità, si va ad oltranza, Montolivo spiazza Casillas. Tocca a Busquets, che non si scompone e manda Gigi dal lato sbagliato. Chi accusa la pressione è Bonucci, il suo penalty si perde sopra la traversa, Navas manda la Spagna in finale. Festeggiano gli spagnoli, saranno loro a giocarsi la Confederations Cup contro i padroni di casa del Brasile, ma stavolta l’Italia ha fatto una gran partita. Niente a che vedere con la sconfitta dell’estate scorsa, questa serata rende ottimisti in chiave futura dopo un torneo costellato da alcuni sbandamenti soprattutto in difesa. Tra un anno si farà sul serio.

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Nato ad Arezzo nei meravigliosi anni '80, si innamora prestissimo del calcio e non avendo piedi fini decide di scriverlo. Ha lavorato nella redazione del Guerin Sportivo e per tre anni cura la rubrica "Dalla A alla Z". Numerose collaborazioni nel corso degli anni con testate tra le quali tuttomercatoweb.com, ilsussidiario.net e il mensile Calcio 2000. Nel 2012 insieme ad Alfonso Alfano crea tuttocalcioestero.it. E ne è molto orgoglioso.