BRASILE GIAPPONE PAGELLE. Ecco le pagelle della Gazzetta dello Sport per Brasile-Giappone 3-0, match d’apertura della Confederations Cup.
BRASILE (voto 7)
Julio Cesar, 6. Combatte con i palloni “leggeri” della Confederations. Non rischia la presa due volte su Honda, blocca però a terra un siluro di Maeda
Dani Alves, 6. Sembra avere poca benzina nel motore ma propizia la rete di Paulinho.
Thiago Silva, 7. Un muro. Da manuale un paio di anticipi. Non sorprende il fatto che Scolari gli abbia consegnato la fascia di capitano. Sta diventando un leader.
David Luiz, 6.5. Più irruento di Thiago ma sempre molto presente.
Marcelo, 7. Un motorino. Il gol di Neymar nasce da una sua iniziativa. Accompagna tutte le manovre offensive dimostrando grande genialità.
Paulinho 7. Questa Seleçao a quattro punte lo costringe al lavoro sporto. Non è il suo mestiere ma non si tira indietro. E conferma di avere grande senso per il gol: al primo tiro in porta fa centro.
Luiz Gustavo, 6.5. Fa legna a centrocampo rincorrendo tutti quelli che gli passano vicino. Prezioso.
Hulk, 5.5. E’ una delle scommesse di Felipao. Ma tende a rallentare di molto la manovra (Hernanes, sv)
Neymar, 7. Il suo gol è il miglior spot pubblicitario per la Confederations. Carica il destro con un gesto tecnico da vero fenomeno. E quella palla in rete spazza via le cattiverie che lo hanno accompagnato nelle ultime settimane. Poi si mette al servizio dei compagni.
Lucas, 6. Un paio di importanti accelerazioni.
Oscar, 6. Appare e scompare. Il passaggio vincente per Jo è comunque un delizioso gesto tecnico.
Fred, 6.5. L’assist (con aiutino) per Neymar vale quanto un gol. Pericoloso in un paio di circostanze.
Jo, 6. Entra e segna. Un’arma in più per Scolari.
All.Scolari, 6.5. Ha protetto Neymar dal fuoco amico. E ora si gode la vittoria.
GIAPPONE (voto 5)
Kawashima, 5. Parte con un attimo di ritardo sul siluro di Neymar. E pasticcia sulla girata vincente di Paulinho.
Uchida, 5.5. Presidia la destra, anonimo.
Konno, 6. Ruvido. Forse troppo. E in affanno sulle triangolazioni palla a terra dei brasiliani.
Yoshida, 5.5. Perde il confronto fisico con Fred.
Nagatomo, 6. Non soffre la fisicità di Hulk anzi, spesso mette fuori il naso cercando l’affondo.
Hasebe, 6.5. Ammonito per un fallo di frustrazione su Neymar. Ma è sempre nel cuore della partita. Un abile playmaker.
Endo, 6. Sradica qualche pallone dai piedi dei genietti brasiliani. Meno abile in impostazione.
Hosogai, 5.5. Una prova senza lampi.
Kiyotake, 4.5. Le continue accelerazioni di Marcelo lo mandano in confusione.
Maeda, 6. Dentro sul 2-0, quando il Giappone si è già arreso. Ma impegna Julio con un destro in corsa.
Honda, 6. E’ l’unico che nel primo tempo spaventa il Brasile. Poi cala (Inui, sv)
Kagawa, 5.5. Dovrebbe essere l’uomo simbolo del Giappone ma gioca guardandosi allo specchio.
Okazaki, 5. Affonda tra Thiago Silva e David Luiz. Si mangia anche un gol già fatto.
All.Zaccheroni, 6. Il suo Giappone gioca un calcio molto organizzato. Ma non c’è davanti il bomber che finalizzi tutto questo lavoro.