SCOTTISH PREMIER LEAGUE HEARTS. “Tutti i giocatori sono in vendita”, si riassume così la comunicazione del board degli Hearts avvenuto ieri. Questa è solo l’ultima iniziativa intrapresa per far fronte alla crisi senza fine che ha investito il club di Edimburgo all’inizio della stagione 2012/13. Una crisi che ha le sue radici nei 60 milioni di sterline di debito accumulate da Vladimir Romanov, banchiere lituano proprietario del fondo privato di investimento UBIG ( fallito poco tempo or sono ) che controlla appunto il club dal 2004. Debito che a poco a poco è stato alleggerito ma che allo stesso tempo ha sempre tenuto lontano possibili compratori, e così si è arrivati lentamente alla situazione attuale. Ora come ora rimane in sospeso una tax bill di 100.000 sterline da versare al fisco britannico entro fine luglio. Una volta pagata la tassa significherebbe allontanare lo spettro dell’amministrazione controllata ( e conseguente penalizzazione di punti in campionato ) e procedere finalmente alla vendita del club. In pole position per acquistare il club c’è la Scandinavian Consortium, un consorzio scandinavo con base in Scozia, quindi la Foundation of Hearts, fondazione finanziata da uomini d’affari locali e tifosi e terzo incomodo Angelo Massone, uomo d’affari italiano già proprietario del Livingston. Il futuro degli Heart of Midlothian rimane incerto.
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