SPAGNA HAITI. Al Sun Life Stadium di Miami, la Spagna comincia il percorso di avvicinamento alla Confederations Cup. L’inizio è morbido, il rivale – Haiti – di certo non può impensierire la nazionale bi-campione d’Europa e campione del mondo in carica. Incasso interamente donato alla nazione che tre anni fa venne devastata da un terribile terremoto.
Eppure, nonostante un inizio tutto in discesa, la roja ha preso gol da un rivale nettamente inferiore ed ha dovuto giocare gli ultimi dieci minuti al massimo per non evitare una rimonta che sarebbe entrata nella storia del calcio mondiale.
In porta, tra i campioni del mondo, c’è Casillas, in campo 136 giorni dopo l’infortunio di Valencia al quale seguì l’ormai celeberrimo “sgarbo” di Mourinho che relegò Iker in panchina per il resto della stagione. Iniesta e Xavi partono dalla panchina, Del Bosque concede spazio ad alcune seconde linee come Jesus Navas, appena passato al Manchester City, e Cazorla che – con Fabregas – si alterna al fianco di Javi Martinez nei due di centrocampo. Proprio il trequartista del Malaga, dopo che nei primi minuti Torres aveva sfiorato la rete in semi-rovesciata, porta i suoi in vantaggio all’8′ con un preciso sinistro rasoterra. La Spagna domina, i pericoli per il numero uno haitiano arrivano praticamente ogni minuto. Al 19′ il giusto raddoppio: delizioso tocco sotto di Mata, Fabregas beffa il portiere con un pallonetto di testa che si infila dolcemente in rete. Spettacolo.
A quel punto, il caldo e le scarse motivazioni degli iberici diventano i migliori alleati di Haiti. I centroamericani tengono meglio il campo, il ritmo è basso; in ogni modo, Casillas non tocca palla, Piqué e Albiol giocano in pratica da centrocampisti, Azpillicueta e Monreal sono ali aggiunte. La vera delusione del pomeriggio americano è Torres: nonostante l’ottimo finale di stagione, il centravanti del Chelsea manca una buona opportunità per rimpinguare il suo obiettivo in nazionale.
La corsa alla maglia da titolare di centravanti nella Confederations è resa ancora più appassionante dall’ingresso in campo di Soldado: la punta del Valencia entra in campo nella ripresa, con tutt’altra verve rispetto al “Nino”. In pochi minuti si fa prima vedere con una bella incursione in area, poi colpisce il palo con una deviazione sotto misura su assist del neo-entrato Iniesta.
La Spagna tira definitivamente i remi in barca e Haiti ne approfitta: al 76′ Guerrier si auto-lancia, supera di slancio l’immobile linea difensiva di Del Bosque, dribbla anche Reina e infila da posizione angolata. Un “golazo”. Haiti sulle ali dell’entusiasmo prova a lanciarsi alla ricerca del pareggio, ma rischia almeno due volte il terzo gol spagnolo: Soldado colpisce nuovamente il palo con una bella conclusione in spaccata, al volo, poi non riesce a ribadere in rete la corta deviazione del portiere avversario su conclusione di Silva. E’ l’ultimo brivido, alla fine tutti felici: Haiti per un gol storico, Del Bosque per aver evitato infortuni e per aver maggiori indicazioni sullo stato di forma dei suoi uomini. Contro l’Irlanda del Trap, comunque, sarà un’altra storia.