BAYERN MONACO-FRIBURGO 1-0 – Solo una rete. Sembra incredibile di questi tempi, ma i neo-campioni di Germania hanno vinto con uno scarto risicato. Non bisogna farsi trarre in inganno dal risultato, però. Il dominio dei bavaresi è stato netto ed il risultato, specie per quanto visto nella ripresa, poteva assumere dimensioni decisamente più ampie, anche se, a un quarto d’ora dal fischio finale, gli ospiti hanno sciupato una ghiottissima palla-gol con Caligiuri. Il Bayern, in vista del return-match di coppa, ha schierato la formazione “B” (se così si può chiamare una squadra che scende in campo con Pizarro, Shaqiri e Luiz Gustavo), con la sola eccezione dei titolari Mandzukic (in ballottaggio con Gomez in vista del match di Barcellona e dell’eventuale finale di Champions) e Boateng. L’incontro viene deciso al 35° da Can, che insacca di testa una punizione dalla destra di Shaqiri. Prosegue la marcia inarrestabile del Bayern, che infila la quattordicesima vittoria consecutiva: da quando è iniziato il girone di ritorno, all’Allianz contro il derelitto Furth, i bavaresi non hanno lasciato per strada un punto. Riusciranno gli schwarzgelben a fermarli?
FORTUNA DUSSELDORF-BORUSSIA DORTMUND 1-2- Il Borussia imita il Bayern e, nel match delle 18,30, schiera la formazione “B”. Anche in questo caso, come in quello dei bavaresi, le alternative di qualità non mancano, visto l’impiego congiunto in mediana di Sahin e Kehl. Per il resto, Klopp prosegue nell’esperimento di Grosskreutz esterno basso, propone una trequarti verde e talentuosa ed inserisce dal primo minuto Schieber nel ruolo di prima punta. Il Borussia domina trequarti dell’incontro, ma nel finale soffre maledettamente e porta a casa i tre punti grazie ad un grande intervento di Langerak (sostituto di Weidenfeller). Il match si sblocca al 20° grazie ad un superbo gol di Sahin, autore di un sinistro a giro dai trentacinque metri che beffe Giefer; il turco, ancora di proprietà del Real, sta risorgendo sotto le sapienti cure del mago Klopp e il prossimo anno, qualora dovesse restare in giallonero, si potrebbe riproporre prepotentemente all’attenzione generale degli operatori di mercato. Il Borussia controlla il match, crea qualche occasione e, di fatto, non soffre mai il Fortuna, che – in linea teorica – dovrebbe vendere cara la pelle per strappare punti salvezza di vitale importanza. A venti dal termine, in seguito ad un’azione avviata da Lewandowski e rifinita da Sahin, Kouba batte Giefer in uscita e porta il Borussia sul 2-0; azione splendida, di una squadra che gioca un calcio semplicemente divino. Una volta subito il secondo gol, il Fortuna, come per incanto, ritrova grinta e cattiveria. A due minuti dal fischio finale, i padroni di casa accorciano le distanze: Bellinghausen calcia una punzione dalla trequarti indirizzata nell’area di rigore, Bodzek – lasciato colpevolmente solo da Santana – stacca di testa e batte Langerak. Nel finale di partita, come già scritto in precedenza, Langerak compie un’autentica prodezza su un colpo di testa ravvicinato di Latka e consegna i tre punti alla banda dell’oro. Per il Fortuna, complici le vittorie di Hoffenheim e Ausburg, si riapre prepotentemente il discorso retrocessione, nonostante la salvezza sembrava già acquisita al termine del girone d’andata.
BAYER LEVERKUSEN-WERDER BREMA 1-0 – Trentatré anni. Trentatré anni fa, il Werder Brema retrocedette in Zweite Liga. Precisamente nel girone Nord. E quella fu l’unica apparizione dei biancoverdi nella serie cadetta tedesca. Oggi, come allora, nessuna pronosticava ad inizio stagione una retrocessione. Oggi, forse come allora, il Werder è in coma. Irreversibile? I tifosi biancoverdi si augurano di no, ma le cartella cliniche ( i risultati) parlano chiaro e dicono, quasi con crudele lucidità, che la situazione del paziente è grave. Gravissima. La squadra di Schaaf non vince da tre mesi, è la peggior difesa del torneo (ma non è una novità con Schaaf in panchina), nelle ultime dieci partite ha raccolto la miseria di quattro punti (sei sconfitte e quattro pareggi) ed ha esibito una qualità di gioco che definire pessima è poco. La partita giocata alla BayArena è stata meritatamente vinta dalle aspirine, che, oltretutto, per lunghi tratti del match hanno giocato al piccolo trotto. Il Werder è partito abbastanza bene, ma poi ha pensato solo ed esclusivamente a difendersi. Il gol che decide il match lo segna su calcio di rigore Kiessling, ma restano forti dubbi sull’assegnazione dello stesso. Gli ospiti, dopo settanta minuti di totale sterilità offensiva, creano senza costrutto due occasioni nel finale con Prodl e Hunt, ma il risultato non cambia. Commovente l’atteggiamento assunto dai sostenitori del Werder, scesi in massa alla BayArena. Dopo aver sostenuto incessantemente la squadra per tutto il match, i tifosi hanno chiesto ed ottenuto che i giocatori, una volta terminata la partita, tornassero sotto la curva per salutarli. Avete capito bene, salutarli. I supporter’s biancoverdi, infatti, non hanno contestato la squadra, ma l’hanno accolta con calore, intonando cori di supporto (rivolti principalmente a Schaaf) e scambiando con i giocatori e lo staff tecnico il classico “gimme five”, gesto che, solitamente, viene effettuato al termine degli incontri vittoriosi (merce rara, oramai, per i tifosi del Werder). I giocatori, o perlomeno buona parte di essi, meritano la Zweite, ma questi tifosi non sono da retrocessione. Sabato prossimo è scontro diretto contro l’Hoffenheim. In caso di vittoria, il Werder sarebbe praticamente certo di non retrocedere direttamente in Zweite, mentre – con ogni probabilità- resterebbe aperto il discorso play-out. Il Weser, c’è da giurarlo, sarà il dodicesimo in campo.
HOFFENHEIM-NORIMBERGA 2-1 – L’Hoffe è ancora vivo. E la cura Gisdol, sette punti in quattro partite, funziona. La squadra di Sinsheim batte il Norimberga e si porta a soli tre punti dalla zona salvezza. Davvero straordinario il cammino fin qui percorso dal nuovo tecnico del TSG, costretto a ridare morale e gioco ad una squadra completamente distrutta dalla cura Kurz. La partita si sblocca dopo dieci minuti grazie ad un gol di Weis, che finalizza al meglio una bella azione corale palla a terra dei propri compagni. Il raddoppio non tarda ad arrivare. Al 19° Salihovic, ben imbeccato da un cross dalla destra di Volland, batte Schafer con un colpo di testa a volo d’angelo. Nel primo tempo c’è solo una squadra in campo: l’Hoffe. Nella ripresa, il Norimberga gioca leggermente meglio, complice anche il comprensibile calo fisico dei locali, ma al di là del rigore realizzato da Simons, che fissa il punteggio sul 2-1 finale, non crea mai seri pericoli alla porta difesa da Schafer.
AUSBURG-STOCCARDA 3-0 – Ventuno punti. A tanto ammonta il “fieno messo in cascina” dall’Ausburg dall’inizio del girone di ritorno. Una media da qualificazione all’Europa League, che ben testimonia quanto sia stato importante il ritorno in squadra di Molders, autore ieri del decimo gol stagionale. I bavaresi hanno agguantato al terz’ultimo posto il Fortuna ed hanno nel mirino anche il Werder, distante solo due punti. Anche ieri la squadra di Weinzierl, artefice della miracolosa promozione in Zweite dello Jahn e alla prima esperienza in Bundesliga, ha esibito una solidità difensiva notevole e una pericolosità offensiva di prim’ordine. Lo Stoccarda, però, non è praticamente sceso in campo. La squadra di Labbadia, completamente priva di motivazioni e con la mente rivolta alla finale della coppa nazionale, si è praticamente consegnata all’avversario, giocando sotto ritmo e senza furore agonistico. La partita, nonostante il predominio territoriale dei locali, si sblocca solo al 60°: calcio d’angolo battuto da Werner e imperioso stacco di Molders, che batte un impreciso Ullreich. Il raddoppio, invece, è opera di de Jong, che chiude un’azione di contropiede con una splendida palombella mancina dal limite dell’area di rigore. Il terzo gol, nato sempre da una ripartenza, lo mette a segno con un bel destro al volo Wong Ji.
WOLFSBURG-BORUSSIA M’GLADBACH 3-1 – Il Wolfsburg non ha motivazioni, mentre il Borussia deve vincere per restare in corsa per il quarto posto. La partita, però, la fanno i lupi, che alla fine portano a casa un meritatissimo 3-1. Apre le danze un gol del giovanissimo Arnold, esterno sinistro offensivo che si sta imponendo all’attenzione generale degli appassionati di calcio tedesco, che va a segno per la terza gara consecutiva, anche se – ad essere più precisi – si tratterebbe di un’autorete, vista la decisiva deviazione di Brouwers. La squadra di casa, guidata da un Diego sempre più in palla, domina la prima frazione ma non riesce a raddoppiare. Nella ripresa il Gladbach, grazie alla complicità di Benaglio, che si fa passare il pallone sotto le gambe, trova il gol del pareggio con Mlapa. Passano solo nove minuti ed il Wolfsburg passa di nuovo in vantaggio: Diego serve per vie centrali Olic, che di sinistro batte un poco reattivo ter Stegen, che commette lo stesso errore di Benaglio. Il gol del definitivo 3-1 lo mette a segno Diego, bravissimo a scartare il portiere e a spedire il pallone in rete da posizione leggermente defilata.